La presenza dello svedese per la delicata sfida di domani è stata confermata da Pioli. Sarà fondamentale principalmente per un aspetto
Il Milan è chiamato immediatamente a rispondere all’Inter, vittorioso quest’oggi in casa contro la Roma di Mourinho con il risultato di 3-1. I rossoneri dovranno dimostrare di aver superato dal punto di vista mentale la debacle proprio contro i nerazzurri in Coppa Italia di meno di una settimana fa. Non ci si può permettere altri passi falsi.
I ragazzi di Pioli si apprestano a vivere l’ultimissima parte di una stagione che, comunque vada a fine, risulterà assolutamente positiva: il ritorno in Champions League dopo svariati anni, la possibilità di lottare fino alla fine sia in Coppa Italia che in Serie A. Il Milan è tornato ai vertici, questo è poco ma sicuro. Ma dal “tornare ai vertici” al “tornare a vincere” ce n’è di strada in mezzo.
Il percorso è quello giusto, le prospettive societarie fanno ben sperare. Con il possibile (e a questo punto probabile) avvento del fondo con sede in Bahrain, Investcorp, il club potrà continuare a crescere qualitativamente, in modo tale da poter tornare con fervore a competere per la vittoria, che è la cosa che conta di più in assoluto a questi livelli. I tifosi si meritano delle gioie importanti per quello che stanno dimostrando. Anche domani l’Olimpico di Roma sarà quasi interamente colorato di rosso e nero per caricare la squadra nella sfida difficile contro la Lazio. Ci sarà Zlatan Ibrahimovic, che partirà sicuramente dalla panchina. E’ proprio su di lui che vogliamo concentrarci adesso.
Con pochissimi allenamenti veri nelle gambe, Zlatan Ibrahimovic raggiungerà comunque Roma insieme al resto della squadra. Come accennato poco fa, impensabile vederlo partire dal primo minuto: in questa stagione abbiamo capito come vada gestito lo svedese, che ha raggiunto un’età particolare e di questo ne è consapevole anche lui. Non è più un ragazzino e le energie vanno distribuite bene e con intelligenza.
Ibra sarà comunque utile alla squadra ed ai suoi compagni, in particolar modo per due aspetti ma uno di questi può fare la differenza. Innanzitutto, se è stato convocato, significa che è in grado di giocare uno spezzone di gara e dunque magari in caso di esigenza (speriamo di no) potrà essere gettato nella mischia. Se il Milan avesse bisogno di recuperare il risultato, Pioli potrebbe inserire Ibra al posto di un centrocampista per passare all’attacco pesante con Giroud.
L’aspetto fondamentale però riguarda la mentalità. Quella mentalità vincente che Ibra ha riportato a Milanello dal suo ritorno in rossonero. Quella mentalità che serve assolutamente da qui al termine di questa travagliata annata. Di sicuro il numero 11 milanista farà un discorso nello spogliatoio a tutti i componenti del gruppo, per caricarli e per fargli capire l’importanza di questa partita. Perché di Ibra si può dire qualsiasi cosa, tranne che non sia un leader. E domani deve dimostrarlo ancora una volta.