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Milan News

Shevchenko, appello all’Europa: “Più pressioni alla Russia, il mio popolo lotta per la libertà”

Andriy Shevchenko ha parlato oggi ospite di Palazzo Marino e del sindaco di Milano Sala, soprattutto della situazione della sua Ucraina.

Da quando purtroppo in Ucraina è scoppiata un terribile conflitto armato, con l’invasione dell’esercito russo, Andriy Shevchenko si è trasformato in una sorta di testimonial del suo popolo nel mondo del calcio.

Andriy Shevchenko (©LaPresse)

L’ex stella del Milan, allenatore del Genoa fino a qualche mese fa, sta girando l’Europa ed il mondo intero per portare un messaggio di pace e speranza, chiedendo il conforto delle istituzioni internazionali per il proprio Paese.

Oggi Sheva è sbarcato a Milano. Praticamente la sua città d’adozione, dove è diventato un campione a tutti gli effetti e ha lasciato ricordi splendidi. L’ex bomber è stato ospite del sindaco Giuseppe Sala nella sede di Palazzo Marino.

Sheva e gli aiuti dall’Italia: “Integrazione per i nostri bambini in fuga”

Nel meeting odierno si è sicuramente parlato di solidarietà, di iniziative che la città di Milano metterà a disposizione dei rifugiati che scappano dal conflitto ucraino. Ovviamente Shevchenko si sente particolarmente legato alle due realtà.

Non c’è stato tempo di parlare di calcio e del suo Milan. Interpellato dai cronisti presenti fuori dal Comune, Sheva ha voluto lanciare un messaggio all’Europa intera: “Il mio popolo si sta mostrando molto coraggioso, si sta battendo con i denti per difendere il paese e le proprie case. Lo fanno per un futuro più libero e giusto. L’Ucraina vuole fortemente far parte dell’Europa”.

Sulle iniziative da intrapredendere: “Le istituzioni devono mettere più pressione possibile a chi ha voluto la guerra. Solo in questo modo si possono far finire le brutalità e tornare alla pace. Ai paesi amici come l’Italia dico grazie e chiedo massima integrazione soprattutto per i bambini fuggiti dall’Ucraina. Con il sindaco Sala abbiamo parlato di aiuti ed iniziative per farli inserire subito nella comunità italiana”.

Scritto da
Keivan Karimi