La rivelazione del sindaco di Sesto San Giovanni, comune vicino Milano dove potrebbe sorgere il tanto chiacchierato stadio.
Ogni giorno arrivano aggiornamenti e nuovi pareri sull’affare stadio. Ovvero l’impianto che Milan ed Inter vogliono approvare e costruire per garantirsi un futuro più avveniristico e ricco.
Le difficoltà burocratiche ed i dubbi del Comune di Milano sull’abbattimento dello storico San Siro stanno complicando le cose. Mentre i club hanno già deciso di affidarsi al progetto architettonico della ‘Cattedrale‘ di Populous, mancano ancora le certezze sull’area dove erigere lo stadio.
Si parla da settimane di un’alternativa più che concreta per Milan ed Inter. Ovvero spostarsi fuori dal proprio comune, trovando appoggio nella cittadina di Sesto San Giovanni, in un’area a nord-est rispetto al centro di Milano. Oggi sono arrivate aperture chiare anche dal primo cittadino.
Il sindaco Di Stefano: “A disposizioni le aree più grandi d’Europa”
Roberto Di Stefano, sindaco appunto del Comune di Sesto, ha risposto così alle domande di Verità & Affari. Il primo cittadino ha confermato l’intenzione di mettere a disposizione dei due club milanesi l’area dell’ex Falck, ormai dismessa ma già bonificata e pronta per nuovi progetti.
Ecco l’incoraggiamento: “Confermo la nostra messa a disposizione per Milan e Inter. Possiamo utilizzare le aree dismesse più grandi d’Europa, dove potrebbero sorgere 9 stadi. In quella zona sta per nascere la nuova stazione progettata da Renzo Piano, dunque un’altra opera architettonica così innovativa renderebbe prestigiosa l’intera area”.
C’è chi discute la lontananza dal centro di Milano rispetto a San Siro: “Da Sesto al Duomo sono 15 minuti di metro. Lo stadio resterebbe nella cintura metropolitana, come accade negli altri paesi. A Londra gli stadi non sono vicini al centro, ma in zone più periferiche e all’interno dell’area metropolitana”.
Anche le tempistiche, secondo Di Stefano, sarebbero rapide: “Non posso dire se ci sono stati contatti, ma sicuramente il Comune sarebbe favorevole al progetto, valorizzerebbe il tutto e non guardo neanche l’indotto. Se venisse presa la decisione ci vorrebbero massimo 18 mesi per la prima pietra. Dipende tutto dai due club”.