Carlos Tevez, dopo aver visitato la Continassa e Appiano Gentile nel suo tour di studio per diventare allenatore, è a Milanello ospite dei rossoneri. Dieci anni fa, il centro sportivo milanista sarebbe potuto essere la sua casa chissà per quanto tempo.
“Con Ibrahimovic e Tevez avremmo continuato a vincere. Che rimpianto.” A dirlo è stato Adriano Galliani in un’intervista alla Gazzetta dello Sport del 2019. Di trattative di mercato, l’ex amministratore delegato del Milan ne ha vissute tante portando in rossonero fuoriclasse di caratura mondiale. Tra questi però ne manca uno, quel Tevez a lungo inseguito e perso in extremis in un epilogo che ha, di fatto, stravolto la storia del Milan.
La premessa
Nella stagione 2011-12, il Milan di Allegri si presenta ai nastri di partenza della Serie A da campione in carica. Nel nuovo campionato i rossoneri, ampiamente favoriti, cominciano, fin dalle prime giornate un duello testa a testa con la Juventus che ha cambiato allenatore, scegliendo Antonio Conte.
In Premier League, c’è un altro duello quello tra il Manchester City di Roberto Mancini e lo United di Ferguson. I Citizens, a settembre, perdono Carlos Tevez. Nessun infortunio per l’argentino bensì una lite con l’allenatore durante il match di Champions con il Bayern. L’Apache si rifiuta di entrare dalla panchina e Mancini lo taglia. “Con me ha chiuso”, disse all’epoca il c.t. azzurro. Tevez finisce fuori rosa e lascia addirittura l’Inghilterra per tornare in Argentina.
Quella foto con Galliani
A inizio gennaio 2012, la Gazzetta dello Sport pubblica in prima pagina una foto che fa sognare i tifosi del Milan. A Ipanema, in Brasile, Adriano Galliani è al tavolo con Carlos Tevez e il suo procuratore Kia Joorabchian. “Beccati”, questo il titolo della Rosea che, di fatto, certifica l’inizio della trattativa per portare l’argentino in rossonero. Cominciano così giorni di autentica passione per i tifosi milanisti che intravedono la possibilità reale di arricchire, con un campione assoluto, una squadra già fortissima con Ibrahimovic, Robinho, Cassano, Seedorf, Nesta, Thiago Silva e gli altri.
Il 12 gennaio 2012 : Berlusconi stoppa Pato
Il piano del Milan e di Galliani è fin subito chiaro: vendere Pato per far spazio a Tevez. Gli acquirenti per il brasiliano non mancano. Al PSG, c’è Leonardo, colui che ha contribuito a portarlo al Milan dall’Internacional. Il procuratore di Pato, Gilmar Veloz conferma tutto. Per il Papero, i francesi hanno pronto un ingaggio da top player.
Il 12 gennaio 2012 è la prima giornata cruciale. Galliani è a Londra per chiudere con il Manchester City per Tevez. Il PSG, nel frattempo, ha formalizzato tutto per Pato quando arriva una telefonata. E’ Silvio Berlusconi a chiamare l’attaccante, all’epoca compagno della figlia Barbara, per sondare la sua volontà di lasciare o meno il Milan. Pato vuole restare. Alle 15.30, sul sito ufficiale del Milan viene pubblicata una dichiarazione dell’attaccante: “Il Milan è casa mia. Voglio contribuire a scrivere la storia del club.” Galliani è costretto a tornare indietro. Ma non è finita. Tevez si è promesso al Milan e vuole ancora aspettare.
Tevez e Maxi Lopez, l’epilogo
I giorni seguenti passano senza grandi novità. Tevez ribadisce che il proprio destino è al Milan ma la trattativa è ferma. Allegri chiede comunque un attaccante e i rossoneri lo individuano in Maxi Lopez del Catania. Cominciano così cinque giorni surreali, da lunedì 23 a venerdì 28 gennaio 2012.
Maxi Lopez arriva a Milano e viene, di fatto, rinchiuso in un albergo in attesa di novità sul fronte Tevez. O l’uno o l’altro e Galliani non ha certo mollato la presa sull’Apache che, nel frattempo, ha accantonato un tentativo di inserimento dell’Inter. Il Catania, con l’a.d. Lo Monaco, fissa una deadline per Lopez, per la serata di venerdì 28 gennaio. Se non si fa nulla, Maxi tornerà agli etnei con eventuale cessione a un altro club.
Galliani vuole Tevez, ci prova in tutti i modi. Gianluca Di Marzio, su Sky, nel pomeriggio del 28/1 rilancia la notizia di un aereo pronto per Carlitos con destinazione Milano. Sembra fatta, finalmente ma ecco l’ostacolo definitivo e insormontabile. Il Manchester City prova a inserire una clausola nell’accordo con il Milan che renderebbe il trasferimento di Tevez troppo oneroso per i rossoneri, senza una cessione. Non c’è più tempo. Galliani cede.
Tutti i tifosi del Milan attendono notizie. Alle 19 di venerdì 28 gennaio, Gianluca Di Marzio interviene su Sky Sport. “E’ arrivata la notizia, il Milan ha deciso di prendere Maxi Lopez”. Non certo l’epilogo che si aspettavano i tifosi rossoneri. Tevez resta in Argentina. Di lì a poco, il futuro cambierà davvero anche per lui.
Una Sliding Doors per il Milan
Il fallimento della trattativa Tevez segnerà la storia del Milan in quel campionato e anche in futuro. I rossoneri riescono a superare la Juve che avrebbe potuto ricevere un colpo di grazia dallo scontro diretto di San Siro, terminato 1-1, quello del gol non concesso a Muntari. Di lì a poco, cambierà tutto. In primavera, i bianconeri di Conte superano definitvamente il Milan e vincono il primo di nove scudetti di fila.
Con Tevez – con tutti i benefici del dubbio possibili – sarebbe stata indubbiamente un’altra storia. Maxi Lopez segnerà due gol in 11 presenze totali. Pato resterà al Milan solo un altro anno fino al gennaio 2013 quando, stavolta, la cessione si concretizzerà (al Corinthians) per far spazio a Mario Balotelli. Il Milan, deluso per l’inaspettato secondo posto, a fine stagione cederà Ibrahimovic e Thiago Silva al PSG. Gattuso, Nesta, Inzaghi e Seedorf lasciano i rossoneri con Van Bommel e Zambrotta. E’ la fine di un ciclo e il mancato inizio di un altro vincente.
E Tevez ?. A marzo 2012, l’argentino viene richiamato dal City e reintegrato in rosa. Contribuirà alla vittoria della Premier League, all’ultima giornata, con l’indimenticabile vittoria 2-1 sul Queen’s Park Rangers. L’addio dell’argentino è stato solo rimandato di un anno. A luglio ’13, Carlos Tevez passa alla Juventus per 11 milioni, quasi la stessa cifra che i bianconeri incassano dal Milan per la cessione di Matri, necessaria per far spazio proprio all’Apache.
Di fatto – estremizzando – un anno dopo il Milan “acquista” Tevez per un’altra squadra. In bianconero, l’argentino vincerà due Scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa. Disputerà anche la finale di Champions nel 2015, persa con il Barcellona, 3-1, a Berlino. Matri resterà al Milan sei mesi prima di passare in prestito alla Fiorentina.
Una sliding doors storica. Dieci anni dopo, i rimpianti restano ancora tanti.