Tonali ai canali ufficiali del Milan racconta la storia dei suoi vari tatuaggi.
La stagione 2021/2022 è stata sicuramente quella del rilancio per Sandro Tonali, che in quella precedente aveva avuto un rendimento sotto le aspettative. Ha dimostrato di meritare la maglia rossonera e si essere un giocatore importante per Stefano Pioli.
Sono scomparsi i dubbi sul valore del centrocampista, che lo scorso anno aveva ricevuto qualche critica di troppo e che poi ha saputo far vedere di che passa è fatto. Non a caso è diventato un titolarissimo del Milan e si è guadagnato l’apprezzamento dei tifosi.
Paolo Maldini e Frederic Massara hanno fatto un ottimo affare comprandolo a titolo definitivo dal Brescia, ottenendo uno sconto importante dopo il prestito della prima stagione. Da sottolineare che il calciatore, pur di rimanere a Milano e di favorire l’operazione, si è abbassato lo stipendio. Il club è pronto ad adeguarglielo a giugno.
Tonali in un appuntamento chiamato ‘Under My Skin’ su Milan TV ha raccontato la sua scelta di tatuarsi: “Non ci ho pensato a lungo. Avevo un tatuatore nel mio paese, era una cosa da fare prima o poi. La voglia di tatuarsi la trovi perché ci sono tanti calciatori e tante persone tatuate. Questa cosa piace a me, ma non a gran parte della mia famiglia”.
Sandro spiega la decisione di farsi il tatuaggio della data di nascita della nonna Gina: “È uno dei più significativi. L’ho lasciato da solo e il resto l’ho fatto sull’altro braccio. Anche adesso mia nonna è una delle persone più importanti per me, è una delle persone che chiama ancora per dirmi che guarderà in tv. L’ho fatta diventare milanista”.
Il tattoo più doloroso è quello che ha riguardato la faccia del suo bulldog francese Margot: “Dopo il primo, pensavo di non farne più. Col passare del tempo ti viene voglia ed è stato così. Quello del mio cane è stato il più doloroso, l’ho fatto in una sessione divisa in più ore perché soffrivo. In quel punto la pelle è morbida”.
La maggior parte dei tatuaggi di Tonali sono legati ai suoi affetti e ce ne sono diversi sul braccio destro: “Ho fatto prima metà braccio, poi l’altra parte e infine quella superiore. Ci sono io da piccolo col primo numero avuto a Brescia e c’è la scritta di mia nonna. Poi ho una croce con dentro un leone. Poi è arrivato tutto il resto per la mia famiglia. Mancano mio fratello e mia sorella, poi ho fatto tutto. Il numero 4 l’ho sempre avuto a Brescia e Nik è il soprannome di mio padre, che mi porta sulle spalle a vedere una partita. La scritta family first racchiude tutto. La rosa è per mia madre che si chiama Mariarosa”.
Farebbe un tattoo imposto da un parente? Risponde così: “Lo farei perché mi fido, però un tatuaggio ti resta per tutta la vita e quindi diciamo che li devi scegliere tu. A volte sono loro che ti entrano in testa. In questo momento non ho voglia di tatuarmi, non ho idee. Però in posti pochi visibili potrei farlo, avremo tempo. Non mi tatuerei mai il mio nome”.
Tonali aggiunge che certamente si tatuerà qualcosa legato al Milan: “È un tatuaggio che ti segnerà per sempre, ti ricorderà un momento o una stagione oppure tutti gli anni passati qui. Sicuramente farò un tatuaggio per il Milan che significherà tanto per me e per il Milan”.