La lettera di Giuseppe Sala alla Gazzetta sempre riguardante lo stadio, il nuovo San Siro che sta generando molte polemiche.
Continua a generare discussioni, polemiche e voci diffuse la questione legata al prossimo stadio di Milan ed Inter. I due club calcistici vogliono ardentemente costruire un impianto nuovo di zecca, in linea con i parametri internazionali.
Nelle ultime settimane sono fuoriuscite diverse indiscrezioni. Prima di un possibile addio al progetto del Nuovo San Siro, con l’abbattimento dell’attuale e storico stadio Giuseppe Meazza. I due club starebbero valutando un’alternativa seria fuori dal Comune di Milano.
Ieri è giunto anche il parere forsennato di Matteo Salvini, leader della Lega, che ha chiesto al sindaco Giuseppe Sala di agire in fretta per l’utilità pubblico al progetto stadio. Altrimenti sarebbe stato meglio, secondo il politico, virare su altre opzioni.
Sala punzecchia Salvini: “Faccia pace con sé stesso”
Oggi Sala, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, ha replicato a Salvini e descritto meglio la posizione della sua Giunta, facendo chiarezza su obiettivi e tempistiche per un nuovo impianto calcistico.
Sono stato scelto dai milanesi non per porre alternative che generino un impoverimento della città, ma per far sì che Milano conosca uno sviluppo che abbia rispetto dell’ambiente e dell’equità sociale. Quindi sto lavorando affinché lo stadio di Inter e Milan rimanga a Milano e non vada a Sesto. Fuga degli investimenti? Milano è una delle città europee preferite dagli investitori, dati alla mano. E questo per due motivi principali. Noi teniamo sempre in conto i diritti e i doveri di chi vuole investire e non accettiamo mai scorciatoie né compromessi sul rispetto delle leggi. E questo vale anche per il nuovo stadio
Anche sulla questione “fretta” Sala ha ammesso di voler agire con chiarezza e senza accelerare i tempi in maniera esagerata, a prescindere dai pareri degli interlocutori.
Gli investitori devono poter contare su esercizi amministrativi chiari, puntuali e basati su atti reali. E noi questo stiamo facendo, esattamente come nel caso di tutti i grandi progetti che hanno cambiato e stanno cambiando la città. Abbiamo già approvato tre delibere, due di Giunta e una di Consiglio Comunale, e abbiamo fatto tutti i passi necessari per avviare il dibattito pubblico. Stiamo aspettando dalle società, che hanno aderito al dibattito pubblico, il progetto esecutivo del nuovo stadio e dell’area circostante.
Il sindaco chiude con una frecciata a Salvini, che a suo parere avrebbe cambiato troppo rapidamente idea sull’abbattimento dello storico San Siro, in base alla campagna elettorale.
“Evitare la totale cancellazione del Meazza” è il classico slogan privo di contenuti. E Salvini faccia anche pace con se stesso: nel 2019 abbattere il Meazza era “un oltraggio”, però nel 2021 (guarda caso nel corso dell’ultima campagna elettorale milanese) ha sentenziato che di stadio ne basterà uno solo, quello nuovo. Lasciamo le battute ad altre sedi (resta il fatto che Darko Pancev all’Inter non ha fatto bene, ma comunque nel suo palmares vanta una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Altri fenomeni non hanno avuto la stessa fortuna…).