Il giorno della verità per Ibrahimovic: stasera ne sapremo di più in merito al futuro del calciatore. Senza Mondiali, l’addio si avvicinerebbe. Il punto della situazione: il Milan in attesa
E’ finalmente arrivato il giorno del giudizio. L’Italia ha già salutato i Mondiali ma ci sono altre squadre che si giocano il biglietto per il Qatar. Tra queste c’è anche la Svezia di Zlatan Ibrahimovic.
Per il centravanti del Milan si tratta di una partita spartiacque, non solo della stagione ma molto probabilmente anche della sua carriera. Una qualificazione ai Mondiali spingerebbe il calciatore a continuare a giocare, senza se e senza ma. E’ questa la sua intenzione ma qualche problema fisico di troppo, nell’ultimo periodo, lo ha portato ad avere dei dubbi.
Il biglietto per il Qatar li spazzerebbe via tutti. Di fronte Ibrahimovic si troverà un campione come Lewandowski. L’attaccante guiderà la sua Polonia, fin dal primo minuto; per il centravanti rossoneri, invece, dovrebbe esserci un inizio dalla panchina.
Non può giocare un match intero ma potrà comunque dare una mano nei minuti in cui verrà impiegato. Poi testa al campionato.
Poi testa al Milan
Ci sono otto finali da vincere. Ibrahimovic vuole tornare ad alzare un trofeo con il Milan e questa appare davvero essere l’occasione giusta. Aprile, inevitabilmente, diventerà il suo mese, quello in cui si capirà se andrà avanti in rossonero o no. Maldini, Gazidis e Pioli – anche attraverso alcune dichiarazioni ufficiali – hanno lasciato le porte aperte. Per Ibrahimovic ci sarà sempre spazio nel Milan.
Non sarà nemmeno un problema di cifre: lo svedese è consapevole che il suo ruolo in campo è un po’ cambiato. Giroud offre garanzie e Origi si appresta a sbarcare a Milano. Con Ibra l’attacco del Milan è pronto ad ogni evenienza.
Da stasera ne sapremo di più sul futuro di Ibra. Il popolo rossonero farà certamente il tifo per lui.
E’ evidente che se Ibra decidesse di appendere gli scarpini al chiodo, il Milan sarebbe chiamato a prendere altre scelte in attacco. I soli Olivier Giroud e Divock Origi potrebbero non bastare.