Le dichiarazioni di Olivier Giroud a La Gazzetta dello Sport. L’attaccante ha parlato di Scudetto ma anche dei compagni e del suo futuro
Intervista a ruota libera di Olivier Giroud. L’attaccante francese è tornato in Nazionale, dopo un periodo di assenza. Deschamps lo ha chiamato per sostituire l’infortunato Karim Benzema.
Il giocatore sta attraversando certamente un ottimo momento. E’ uno degli artefici della rimonta del Milan in Serie A. I gol contro Inter e Napoli sono stati senza dubbio decisivi e sabato scorso è arrivato l’assist per Bennacer.
Giroud non si nasconde ammettendo di credere nella vittoria dello Scudetto: ” Siamo coscienti che lo scudetto sia alla portata, ma bisogna rimanere lucidi, umili, continuare a lavorare duro fino alla fine – afferma a La Gazzetta dello Sport – L’Inter non è affondata e rimane un pericolo come il Napoli e la Juve. Abbiamo solo delle finali da giocare, le affronteremo al 200 per cento per realizzare il nostro obiettivo che poi è anche un sogno: riportare al Milan lo scudetto, undici anni dopo l’ultimo”.
Concentrazione al massimo – “Abbiamo faticato con Salernitana e Spezia, al di là dell’episodio arbitrale controverso. E sarà dura anche al ritorno con Torino e Verona. Bisogna restare concentrati perché è un campionato davvero competitivo”.
Immancabile una battuta sul futuro – “Non so se giocherò fino a quarant’anni, ma voglio rimanere al vertice finché il fisico me lo permette. Mentalmente sono già pronto. Al Milan sto bene, i tifosi mi hanno accolto benissimo, ho sfruttato al meglio questa opportunità ritagliandomi il mio spazio. E’ chiaro che sul medio periodo ho voglia di restare per un altro po’ al Milan”.
Milan alla francese – “Theo Hernandez non è una sorpresa, ma è impressionante. Non è un caso che sia in Nazionale. Maignan lo stesso: è il futuro della Francia tra i pali, quando Lloris smetterà . Kalulu mi ha sorpreso per la facilità della sua polivalenza, da centrale sta facendo grandi cose. E’ giovane ma dimostra molta maturità . Sono felice per lui, si merita tutto perché lavora duramente”.
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