Le qualità e le caratteristiche tecniche di Noa Lang, calciatore che il Milan sta seguendo da tempo per l’attacco.
Una questione ormai aperta. Il Milan vuole rinnovare il parco attaccanti trovando elementi di caratura tecnico-atletica ancor maggiore di quelli attuali. Urge un centravanti, e la trattativa per Origi è in stato avanzato. Ma anche qualità sulla trequarti.
Per questo motivo il Milan sta sondando una pista che vira direttamente verso il Belgio. Nei piani di Paolo Maldini e Ricky Massara c’è il nome di Noa Lang. Un talento di cui si parla un gran bene, classe ’99, nato in Olanda e cresciuto nel vivaio foltissimo dell’Ajax.
Oggi Lang gioca nel Club Bruges, dove si sta mettendo in mostra come punto fermo, grazie a capacità tecniche di alto livello espresse persino in Champions League. Maldini stravede per lui ed oggi si è parlato di una trattativa da 20 milioni di euro per portarlo a Milano.
Senso del gol e assist-man naturale, Lang è il giocatore che forse risalterebbe ancor di più le qualità del gioco del Milan di Pioli. Negli schemi e nelle strategie del tecnico emiliano c’è la profondità dettata anche dai movimenti tra le linee dei suoi trequartisti. Lang è un calciatore che si esalta proprio in tal senso.
Impossibile non notare la qualità nel possesso palla e nell’uno contro uno. Ma ciò che ispira maggiormente gli uomini-mercato del Milan è la duttilità tattica: Lang sa giocare da numero 10 puro, da esterno offensivo (sia a destra che a sinistra) ma anche da seconda punta.
In stagione ha segnato 6 reti finora e messo in cantiere ben 12 assist vincenti. Il gioco offensivo del Bruges non può prescindere dalle giocate di questo olandese che, lontano dalla sua patria, sta ottenendo crescita esponenziale e ottimi riscontri. Non a caso anche il Manchester City lo segue da tempo, come possibile rinforzo per il tiki-taka di Guardiola.
Perché il Milan vuole proprio Noa Lang per rimpolpare la trequarti? Una domanda a cui può essere replicato tramite uno dei tanti video sulle skills stagionali del talento olandese. I movimenti, il modo in cui porta la palla e la visione di gioco sarebbero utilissimi al 4-2-3-1 di Pioli.