Stefano Pioli e la ricetta per il successo, ovvero per trasportare un Milan abulico e anonimo fino ad una squadra in lotta per il titolo.
Impossibile non elogiare ed esaltare il lavoro di Stefano Pioli. Il tecnico emiliano è tra i primi e più meritevoli fautori della crescita esponenziale del Milan in campionato.
Va ricordato come nell’autunno 2019 l’allenatore emiliano viene chiamato come semplice traghettatore, dopo il flop e l’esonero di Marco Giampaolo. In molti pensavano che Pioli non sarebbe durato a lungo sulla panchina milanista, ed invece si sbagliavano.
Pioli ha vinto gli scetticismi a suon di eccellenti risultati, portando dunque un Milan anonimo e sotto tono a diventare un serio candidato allo Scudetto, oltre a rimetterlo in carreggiata Champions League già lo scorso anno.
La domanda di Pellegatti: “Qual’è la pietra filosofale di mister Pioli?”
Uno dei meriti accertati del tecnico parmense risulta essere quello di accrescere il valore della sua rosa. Il Milan nel 2019 valeva poco o nulla, ma la bravura sul campo di Pioli ha modificato ed aumentato le qualità dei singoli e della squadra in linea generale.
Tanti calciatori ingaggiati anche a poco prezzo oggi valgono 2-3 volte di più. Un merito del mister che non si nasconde dietro false umiltà, consapevole di aver fatto un percorso che sta finalmente portando grandi soddisfazioni.
Proprio su questo tema è giunta oggi, in conferenza stampa, la domanda del cronista Carlo Pellegatti: “Mister, con lei i giocatori sono sempre migliorati, le affidano buoni calciatori e li fa diventare ottimi calciatori. Ha un segreto particolare? Qual è il segreto della sua pietra filosofale?”.
Pioli ha svelato il suo metodo, dando responsabilità anche alla società: “Il mio segreto è sicuramente il rapporto che ho con Maldini, Massara e Gazidis (lo stato generale del Milan ndr), e la qualità dei giocatori che mi hanno messo a disposizione. Poi c’è la disponibilità dei giocatori che sono riuscito ad ottenere, questo su tutto”.
Dunque con grande onestà Pioli divide i meriti dei successi recenti del club con i dirigenti. Il feeling tra area tecnica e squadra dirigenziale effettivamente è sotto gli occhi di tutti, vista la stima reciproca. Ma la bravura del mister sta soprattutto nel richiedere il massimo sforzo dai suoi calciatori, fargli capire quanto sia importante il lavoro quotidiano e la concentrazione partita dopo partita. Non a caso il Milan ha forse la rosa meno ambita delle prime quattro in lotta per il titolo, ma ha avuto maggior continuità e crescita delle rivali.