Arrivano le parole di Fabio Capello, che esalta Sandro Tonali. Dichiarazioni importanti anche legate a Ibra, Leao e Theo Hernandez
Con il successo contro l’Empoli e il pareggio dell’Inter a Torino, il Milan oggi è matematicamente primo, anche se i nerazzurri dovessero conquistare i tre punti contro il Bologna, nel match da recuperare. Tutto, dunque, è nelle mani della squadra di Stefano Pioli.
Per conquistare il titolo servirà l’apporto di tutti ma soprattutto di alcuni giocatori, che in questo momento stanno facendo la differenza, come Leao, Kalulu e Tonali.
Non ha dubbi, Fabio Capello, intervenuto a La Gazzetta dello Sport, che punta tanto sulla fascia mancina, dove chiaramente agisce anche Theo Hernandez: “Continua a essere Leao l’uomo in più. Quello che mette in difficoltà l’avversario. La fascia sinistra del Milan è una forza, ce l’hanno in poche in Europa ed è capace di fermare chiunque. Theo lo trovo cresciuto anche in difesa, lo ritenevo migliorabile ed effettivamente ha fatto progressi. Se poi vuole altri consigli ha a disposizione il miglior maestro possibile, Maldini“.
Fiducia a Kalulu – “Io punterei molto su di lui. Ha una caratteristica importante come la rapidità, in più lo vedo sempre concentrato, umile. E ha personalità anche quando gioca la palla. Può migliorare, certo, ma lo vedo nella coppia di centrali del futuro con Tomori. Fa bene però la società a cercare anche un rinforzo nel reparto: l’esperienza di Kjaer, quando tornerà, sarà importante ma sul fisico servirà la prova del campo”.
Leader rossoneri
Tonali super – “Avrebbe avuto spazio anche nel grande Milan – prosegue Capello -. Personalità, forza e qualità, è intelligente in campo. È molto forte a livello difensivo, e altrettanto nel dar palla in avanti: vede il gioco, e muove la palla con velocità”.
Ibrahimovic determinante – “Scelga lui il suo futuro, ma lo vedo ancora carico, come sempre, in campo o a fare tutto quello che in cui è coinvolto. Che sia Sanremo o la pubblicità. È convincente in tutto. Se resta non è solo per partecipare, ma perché sente di poter dire la sua. E può essere determinante anche in un ruolo che non sia quello del titolare indiscusso”.