Sergio Brio ha analizzato sotto il punto di vista mentale e motivazionale l’andamento del Milan in questa stagione…
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Sergio Brio ha dato un analisi attenta e professionale dell’andamento del Milan in questa stagione. L’ex calciatore bianconero, oggi mental coach, è partito dando una spiegazione del perchè la squadra di Pioli si è sempre imposta con le big del campionato, per poi spesso perdere punti “stupidi” con le più piccole.
Secondo Brio, molto dipende da un calo di pressione. Questa la sua spiegazione:
“Un po’ di rilassamento. Snobbi l’avversario perché il nome di quell’avversario ti induce all’errore. Ovviamente parlo da osservatore esterno, ma direi che da un lato al Milan è mancata la consapevolezza di essere primo in classifica. Ovvero scendere in campo con l’obiettivo di dettare legge sotto l’aspetto mentale. L’altro aspetto è la capacità di porsi allo stesso tempo alla pari dell’avversario anche se chi sta davanti si chiama Salernitana. Quello è il salto finale per diventare una grande squadra. E ve lo dice uno che sarebbe felice se Pioli diventasse campione d’Italia perché se lo merita ed è un allenatore che usa bene la psicologia. Si vede da come tratta i suoi ragazzi, che lo stimano e seguono. Pioli è umanamente è un fuoriclasse”.
Sergio Brio ha poi fatto un focus su Stefano Pioli, affermando che l’allenatore ha poche responsabilità nelle défaillance della squadra con le avversarie più piccole: “Ogni allenatore che si rispetti sa dare gli stimoli giusti alla squadra. La molla deve scattare nei calciatori. Il problema delle squadre di fascia alta che perdono colpi quando non dovrebbero, va ricercato più colpa nei giocatori che nel tecnico”.
Brio, inoltre, ha sottolineato che il calo prestazionale dipende non dal gruppo ma dai singoli, e principalmente da alcuni giocatori: “Più che altro riguarda la mentalità dei singoli, specie di quelli più tecnici, che tendono a fidarsi troppo dei propri mezzi”.
Dopo il Napoli, ci sarà l’Empoli. Il Milan deve evitare di incappare quindi negli errori passati. Sergio Brio ha spiegato quale sarebbe il miglior modo di affrontare la gara di sabato sera: “La parola d’ordine dev’essere ‘dimentichiamo Napoli’, poi ricordare che l’Inter ha una partita in meno e che per adesso non si è ancora conquistato nulla. Nel più classico del giocarsela partita dopo partita. Un allenatore comunque si accorge subito se la squadra non gira come deve: basta osservare la partitella a fine allenamento”.
Infine, il mental coach, ha concluso sottolineando l’importanza, sotto il profilo mentale e motivazionale, di avere in un gruppo un elemento come Zlatan Ibrahimovic: “Fisicamente corre poco e parla troppo per i miei gusti, ma mentalmente è un numero uno: dà sicurezze e una grande mano ai compagni. Ce lo vedrei molto bene nelle vesti di mental coach”.