Ecco le scelte di Stefano Pioli a livello tattico per rendere il Milan più imprevedibile e forte nella corsa al titolo nazionale.
Soltanto applausi ed elogi per Stefano Pioli ed il suo Milan. I rossoneri domenica sera hanno ripreso la testa della classifica di Serie A, battendo il Napoli in trasferta di misura e sorprendendo uno stratega come Spalletti.
Le mosse dell’allenatore emiliano sono state il punto di forza del Milan al ‘Maradona’. Soluzioni tattiche certamente non nuove, visto che i rossoneri le mettono in pratica da settimane. Ma l’applicazione totale dei suoi calciatori hanno portato ad un successo fondamentale.
Oggi la Gazzetta dello Sport ha esaltato proprio le idee di Pioli, che ha saputo rendere più aggressivo e dinamico un Milan che, solo due anni fa, sembrava l’ennesima copia scialba di una nobile decaduta. Cinque mosse tattiche decisamente azzeccate, che partono dalla costruzione dal basso fino all’area di finalizzazione.
Una struttura solida con innovazioni strategiche che pongono il Milan in una situazione di prestigio. I rossoneri saranno forse meno forti e completi dell’Inter o meno belli da vedere del Napoli, ma di certo Pioli è il tecnico che sta trovando le migliori alternative di gioco e di schema. Ecco, passo dopo passo, le mosse vincenti del mister.
L’azione del Milan parte spesso dai piedi di Mike Maignan. Il portiere francese è capace di giocate educate e precise; in questo senso i rossoneri hanno ottenuto un miglioramento, visto che il gioco di piede di Gigio Donnarumma non era certo tra i suoi punti di forza. I rilanci di Maignan sono dei veri e propri assist: se non può giocare corto, il numero 16 sa trovare con precisione gli scatti di Rafael Leao, l’attaccante milanista che cerca maggiormente la profondità. Vedesi il gol-vittoria contro la Sampdoria come esempio perfetto.
Una delle mosse più innovative del Milan 2021/2022 riguarda il movimento dei terzini. Calabria e Theo Hernandez non restano sempre larghi sulle rispettive fasce, bensì vengono chiamati a muoversi tra le linee centrali. Da mediani improvvisati o addirittura sulla trequarti, come spesso capita a Theo, letale quando si accentra per puntare l’area. Situazioni che mettono spesso in crisi i marcatori avversari.
Il Milan ha vinto a Napoli esprimendo un nuovo modulo di partenza. Il 4-1-4-1, ovvero nessun trequartista di ruolo, bensì un centrocampo a ‘triangolo’. Tonali in cabina di regia, Bennacer e Kessie come intermedi ad aggredire. Uno schema sulla carta meno fantasioso del classico 4-2-3-1, ma che ha reso la squadra di Pioli più altra ed aggressiva, liberando la corsa e le qualità atletiche dei propri centrocampisti. Il Napoli di Spalletti ha sofferto totalmente questo cambio tattico.
Il campo da gioco è l’oasi della battaglia, Pioli conosce le armi della guerra calcistica. Ecco perché studia le mosse e le potenzialità avversarie, creando ostacoli sulla carta. Lo ha fatto spesso di recente con i propri trequartisti, prima di tutto chiamati ad oscurare il playmaker avversario. Lo sa bene l’interista Brozovic, bloccato nel derby di coppa dal lavoro di Brahim Diaz. Ne risente la qualità forse, ma tatticamente è la mossa oculata migliore.
Altra idea ormai cardine del gioco del Milan è quella di muovere la fantasia. Ovvero non giocare forzatamente con il trequartista come mente del gioco, bensì utilizzare movimenti da scacchiera per spostare il fulcro. In questo modo Kessie si è spesso trovato ad agire come ‘falso 10’ e sparigliare la difesa avversaria. Oppure quando gioca Ibrahimovic, un centravanti da sempre atipico, che dialoga coi compagni e apre spazio per gli inserimenti dei compagni. Modalità dinamiche imprescindibili.