L’analisi tattica di Napoli-Milan 0-1. La mossa di Pioli di mettere il centrocampo a triangolo ha messo in crisi gli azzurri.
Non c’è assolutamente dubbio. Il Milan ieri ha vinto con merito, con intelligenza e con preparazione uno dei match più sentiti e complicati della sua stagione.
I rossoneri staccano il Napoli in classifica e si riprendono il primo posto grazie al successo di misura, targato Olivier Giroud. Decisiva la zampata in mischia del francese, ma a vincere realmente l’incontro è stato l’atteggiamento tattico proposto da Stefano Pioli, il quale si conferma stratega di alto rango.
Il match del ‘Maradona’, teso, intenso ma senza emozioni a ripetizione, si è deciso a centrocampo. In questo senso Pioli ha azzeccato le scelte giuste, mettendosi quasi a specchio del Napoli di Spalletti e giocandosela con uno schema meno qualitativo ed offensiva, ma decisamente basato sull’aggressività.
Mezzali in pressione costante, Tonali ad annullare Zielinski
Già ieri mattina, a diverse ore dal fischio d’inizio di Napoli-Milan, si erano intuite le scelte quasi rivoluzionarie di Pioli. Ovvero lo schieramento di Franck Kessie in posizione più avanzata, come già visto nel derby di ritorno di campionato. L’ivoriano, piazzato sulla trequarti, perde forse in consistenza muscolare, ma fa guadagnare il Milan in equilibrio ed imprevedibilità.
Ma la vera mossa vincente non è stata solo quella di avanzare nuovamente Kessie. Bensì di schierarsi con una sorta di 4-1-4-1, allungando movimenti e spazi pure di Ismael Bennacer. L’algerino non ha agito da mediano classico davanti alla difesa, bensì da intermedio di centrocampo, con il compito di aggredire alto e abbassarsi il meno possibile.
In questo modo il Milan ha dato pressione costante ai primi portatori di palla del Napoli, ovvero Lobotka e Fabian Ruiz, con le proprie mezzali di riferimento. Mentre Sandro Tonali è rimasto a gestire la propria trequarti, annullando i movimenti di Zielinski e lasciando Osimhen piuttosto isolato contro i due centrali Tomori-Kalulu.
Non è un caso se Spalletti, a gara in corso, ha dovuto sostituire tutti e tre i propri centrocampisti, rei di aver sofferto l’aggressività milanista e di non aver saputo trovare contromisure in mezzo al campo. Probabilmente lo stesso tecnico toscano non si aspettava un Milan così alto in pressione e corto nello schieramento per tutti i 90 minuti.
Da sottolineare ancora la prova di Bennacer. L’algerino è tornato a giocare in una posizione simile a quella in cui milita con la propria Nazionale. Nel 2019 è stato riconosciuto come miglior calciatore della Coppa d’Africa giocando da intermedio. Ieri ha lanciato un segnale: il numero 4, piazzato in un ruolo meno difensivo e più di corsa ed inserimento, può fare la differenza.