Intervista della Gazzetta a Jean-Pierre Papin, ex attaccante rossonero che sarebbe potuto finire nella rosa del Napoli.
In vista di Napoli-Milan di questa sera, la Gazzetta dello Sport ha intervistato l’ex centravanti Jean-Pierre Papin. Un bomber implacabile che ha vestito la maglia rossonera tra il 1992 ed il 1994.
Il francese ha anticipato i temi della super sfida al ‘Maradona‘, parlando anzitutto delle qualità rossonere: “Il Milan sta tornando grande anche negli uomini. Pioli ha una rosa importante e il turnover tocca a tutti, anche a chi ha vinto e segnato tantissimo come Ibra e Giroud”.
Proprio su Giroud si è soffermato Papin, che vede il suo connazionale come uomo determinante: “Olivier è fatto così, lo dice la sua storia: non segna sempre, va a folate elettrizzanti. Risolve le partite importanti, decide un derby o magari una sfida per il primo posto con il Napoli.. Ci sono calciatori, come Ibra, che si caricano con i fischi, e altri, come Giroud, che danno il meglio quando si sentono amati. San Siro ti fa quell’effetto lì, segnare in quello stadio ti dà una carica inspiegabile. Ma, come dicevo, Giroud sa lasciare il segno quando la posta in palio è alta. Vedrete che comincerà a fare gol anche in trasferta”.
Le considerazioni su Leao e Ibrahimovic: “Rafael un po’ ricorda Henry, il quale però davanti alla porta era un killer, Leao deve crescere anche se è già a un buon livello. È uno degli uomini che possono portare in alto questo Milan, ma non è l’unico. Pioli ha in mano una squadra pronta a vincere. Zlatan ha 40 anni, non dimentichiamolo, tecnicamente è ancora lui ma non può più dare quello che dava dieci anni fa. Detto questo, è un campione e i campioni aiutano a vincere: oggi è uno da un’azione un gol. Gli bastano dieci minuti , specialmente in partite come questa”.
Sui francesi del Milan: “Di Maignan ho sempre detto che avrebbe fatto grandi cose. Mi pare abbia avuto una sola serata storta finora, se in una stagione sbagli una volta vuol dire che sei al top. Hernandez mi ha impressionato anche in nazionale, che personalità! Maldini gli ha pronosticato un futuro tra i primi tre al mondo sulla fascia e ha ragione: è già tra i migliori. Kalulu però è quello che mi ha stupito di più, in due anni è cresciuto tantissimo, non mi aspettavo di vederlo già così pronto a questi livelli”.
I possibili colpi dalla Ligue 1: “Sanches lo adoro, centrocampista fantastico. Uno da box to box con una tecnica eccellente e una fisicità importante. Botman mi ricorda Kjaer: non è molto veloce ma è potente, bravo di testa e sa leggere l’azione. Adli sta vivendo una stagione difficile perché il Bordeaux è in fondo alla classifica, spero ne esca rafforzato. Potrebbe giocare alla Pirlo ma deve disciplinarsi e imparare a difendere, a Bordeaux ha molta libertà”.
Infine un retroscena sul suo passato e l’ipotesi Napoli: “Quando ero a Marsiglia mi voleva il Napoli. Vennero fino in Francia per convincermi, ma su di me c’era anche il Milan, e nel Milan c’era Van Basten. Io volevo giocare con Marco… Sapete come è andata, no?”