La questione del nuovo stadio si fa sempre più intricata. I due club calcistici di Milano stanno iniziando a valutare altre strade.
Da tempo ormai Milan ed Inter hanno le idee chiare. Vogliono costruire il nuovo stadio cittadino, che diventerà la loro casa per i prossimi anni. Un tempio del calcio avveniristico ed al passo con i maggiori impianti europei.
Il progetto ideato dai due club prevede l’abbattimento dell’attuale stadio Giuseppe Meazza ed il riutilizzo dell’area di San Siro. Dove dovrebbe sorgere l’impianto ancora una volta condiviso tra rossoneri e nerazzurri, con l’avallo del Comune di Milano.
Milan e Inter hanno anche scelto il progetto architettonico migliore, ovvero il progetto della ‘Cattedrale‘, disegnato dallo studio Populous. Ma il tutto è ancora nel congelatore, per colpa dei tentennamenti comunali e del primo cittadino.
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Oggi il Corriere della Sera parla con un certo diniego dei dialoghi tra i club calcistici ed il Comune. Sembra calato il gelo nei primi mesi del 2022 tra le parti. Rapporti freddi, dovuti all’indecisione del sindaco Giuseppe Sala.
Il primo cittadino, confermato a furor di popolo nelle elezioni comunali dello scorso anno, è ancora poco convinto. Soprattutto all’idea di abbattere un patrimonio storico come l’attuale stadio di San Siro, nonostante un impianto nuovo di zecca accrescerebbe il prestigio ed i servizi ludici della città.
Non a caso Milan ed Inter iniziano a guardarsi intorno e valutare aree alternative dove erigere il proprio stadio. Ovvero in comuni vicini a Milano ma dalla giurisdizione differente: a Sesto San Giovanni nell’area ex Falck, a Segrate o anche a San Donato Milanese. Tutti territori al vaglio dei dirigenti rosso-nero-azzurri.
Intanto i club hanno scelto un nuovo superconsulente per cercare di venire a capo della vicenda. Si tratta di Giuseppe Bonomi, ex amministratore delegato MilanoSesto. Un personaggio che conosce bene quindi le rivoluzioni architettoniche e strutturali ed i progetti innovativi urbani.
La speranza di Milan e Inter è quella di trovare presto un’intesa con il Comune e stabilire tempistiche e fattibilità della costruzione. Altrimenti l’iter dovrà ricominciare da capo e spostarsi in una zona fuori Milano. Una cosa è certa: il nuovo stadio serve assolutamente ad entrambi i club, per poter sviluppare una crescita economica e di immagine pari a quella di molti club internazionali.