Il quotidiano sportivo milanese punta il dito contro l’attaccante, reo di non applicarsi molto nella fase difensiva di squadra.
Non certo brillante il momento recente del Milan. I rossoneri tengono il primo posto in classifica con solidità, approfittando anche dei balbettii dell’Inter. Ma i due pareggi consecutivi non convincono.
Soprattutto l’1-1 in casa con l’Udinese, arrivato anche per colpa di decisioni arbitrali da rivedere, è stato accolto con delusione. In particolare per la prestazione poco cattiva e cinica dei rossoneri. I quali una volta avanti si sono fatti rimontare dagli ospiti friulani con troppa facilità.
La Gazzetta dello Sport analizza oggi cosa dovrà cambiare nell’atteggiamento del Milan e dei titolari di mister Pioli. In primis l’attitudine della squadra ad essere nuovamente più compatta, in particolare nella fase di pressione. Ma il quotidiano sportivo punta anche il dito su un singolo in particolare.
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Non solo l’attaccante: in tanti devono cambiare atteggiamento
Un po’ paradossalmente, oggi la Gazzetta ha pubblicamente denunciato l’attitudine poco convinta e generosa del calciatore che, a livello di gol, sta facendo meglio ultimamente. Ovvero Rafael Leao.
Il portoghese è sempre più decisivo sotto porta, avendo realizzato diversi centri determinanti. Ma il quotidiano sportivo non è soddisfatto del suo approccio in fase difensiva, dove evidentemente viene visto poco attivo: “Le pressioni, per funzionare, devono essere di squadra e calibrate nei tempi e nei metri. Non si improvvisano e hanno una condizione vincolante: tutti devono partecipare, nessuno escluso. Leao si applichi di più nella fase di non possesso“.
In pratica il numero 17 del Milan non convincerebbe quando i rossoneri devono lavorare in fase di pressing. Poca corsa e atteggiamento passivo da parte del classe ’99, che effettivamente senza pallone tra i piedi fa più fatica a rendersi utile.
Non solo Leao; la Gazzetta oggi ha puntato il dito anche su altre individualità rossonere. Franck Kessie per esempio viene tacciato di correre troppo a vuoto, e forse di avere la testa già al futuro lontano dal Milan. A Brahim Diaz viene chiesto di essere più incisivo nelle giocate, come fatto nell’ultimo derby di campionato. Infine critiche anche ad Ante Rebic: l’ingresso contro l’Udinese è stato disastroso. Se vuole risultare ancora un calciatore utile ed affidabile, deve fare molto molto meglio.