Le parole di Paolo Maldini non sono piaciute tra i vertici dell’Associazione italiana arbitri. Ma si proseguirà con la solita linea.
Grande rabbia e delusione per il Milan dopo l’1-1 di venerdì sera contro l’Udinese. In primis per il risultato, che rallenta la corsa al titolo della squadra di Stefano Pioli.
Ma non può certo passare in secondo piano l’abbaglio arbitrale che ha aiutato l’Udinese a trovare il pareggio. Il gol dell’1-1 di Udogie è stato evidentemente realizzato di mano, con una deviazione di braccio da parte dell’esterno bianconero. Un’irregolarità non vista né dall’arbitro Marchetti, né dall’assistente Guida addetto al VAR.
Nel post-partita è stato Paolo Maldini a scagliarsi con una certa fermezza contro la direzione arbitrale, soprattutto per la scelta di inviare per Milan-Udinese un quasi esordiente: “Il Milan è in testa e non può avere sempre un arbitro esordiente a San Siro. Non è facile arbitrare a San Siro. Purtroppo l’arbitro ha fatto degli errori, si è giocato pochissimo”.
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Rocchi prosegue sulla propria linea. Ma servono arbitri più esperti
Le dichiarazioni di Maldini, secondo la ricostruzione del Corriere della Sera, avrebbero in qualche modo scosso l’AIA. Non sarebbero passate inosservate le critiche del direttore dell’area tecnica rossonera, particolarmente arrabbiato più per la gestione dell’incontro che per l’episodio del pareggio.
Il Milan pagherebbe l’inesperienza degli arbitri inviati a San Siro in tempi recenti. Come accaduto con Marco Serra, disastroso nel match perso contro lo Spezia. Ma il designatore Gianluca Rocchi non cambia idea, nonostante Maldini sia stato parecchio pungente nelle proprie parole di venerdì sera.
L’AIA non fermerà né l’arbitro Marchetti né il suo collega Guida che era addetto al VAR. Quest’ultimo in particolare sarebbe colpevole di non aver segnalato al più giovane direttore in campo il fallo di mano di Udogie sul gol del pareggio friulano. La decisione di non punire neanche Guida risale all’interpretazione dell’episodio chiave: non vi sarebbe chiarezza del tocco di braccio del terzino dell’Udinese neanche dalle immagini in video.
Rocchi proseguirà sulla sua linea. Quella di inviare anche i giovani arbitri in rampa di lancio a dirigere le partite delle squadre di vertice. Sarebbe questo il piano per formare e donare maggiore maturità agli esordienti, anche col rischio di sbagliare. Una sorta di arma a doppio taglio, come si è visto venerdì a San Siro: un direttore di gara disciplinato ed in ascesa rischia di bruciarsi compiendo errori così gravi, come accaduto a Marchetti.
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