Intervista ad Olivier Giroud, sulle sue ultime prodezze con la maglia del Milan e le sue future prospettive sempre in rossonero.
Non sarà un talento di prospettiva che determinerà i destini del Milan a lungo termine. Ma Olivier Giroud ha certamente già messo la propria impronta all’interno degli schemi e dei risultati recenti della squadra rossonera.
Arrivato in Italia dopo una vita in Premier League, Giroud ha ancora tante ambizioni nonostante i quasi 36 anni di età. Il centravanti è un calciatore utilissimo, per fisicità ed esperienza, oltre a garantire spesso e volentieri gol decisivi.
Oggi il magazine GQ ha raccolto e pubblicato le parole dello stesso calciatore milanista. Un’intervista nella quale Giroud esprime le proprie sensazioni sull’esperienza in corso al Milan e non nasconde anche le speranze future a livello professionale.
Leggi anche:
Impossibile non partire dal derby di ritorno, deciso da due reti di Giroud stesso. Un’emozione incredibile anche per un veterano come lui: “Nel primo tempo sapevamo di non aver giocato molto bene. Nella ripresa siamo scesi in campo sicuri di poter ribaltare il risultato. Il derby è una partita speciale, ti dà un’adrenalina incredibile. Vincerlo con una mia doppietta, segnando entrambe le reti sotto la nostra curva, è stata un’emozione veramente forte”.
Sulle ambizioni rossonere: “Non abbiamo ancora vinto niente, dobbiamo continuare a lottare fino in fondo. Il Milan è sempre stato uno dei club più importanti al mondo: quando indossi questa maglia devi sempre puntare in alto, non ci si può accontentare. Ho sempre pensato che fossimo un’ottima squadra, un bel mix di calciatori giovani ed esperti, guidati da un grande allenatore come Pioli che ci sprona a dare il massimo ogni giorno. Siamo consapevoli delle nostre qualità e faremo di tutto per regalare delle soddisfazioni ai nostri splendidi tifosi”.
Giroud sa di essere stato preceduto da grandi campioni: “Qui sono passati grandi calciatori francesi come Papin e tantissime leggende del calcio come Van Basten, Ronaldinho, Kaká, Sheva… Quando ho parlato per la prima volta su FaceTime con Paolo Maldini è stata una emozione fortissima, perché lui era e rimane una leggenda del grande Milan, che incarna molto bene la classe mondiale del club. Il Milan è una grandissima società e lo si percepisce ogni giorno, l’organizzazione è fantastica, Milanello è bellissimo”.
Infine il suo legame con l’Italia: “Entrambe le mie nonne erano italiane e sono orgoglioso delle mie origini. Giocare in Italia nel Milan e vivere qui insieme alla mia famiglia mi rende davvero molto felice. Amo questo Paese, le sue tradizioni e ovviamente la cucina italiana, che è quasi buona come quella francese”.