Olivier Giroud raccontato da chi lo conosce bene, ovvero il suo primo allenatore quando ha cominciato a giocare a calcio in Francia.
C’era chi sembrava già pronto a criticarlo, come fosse un bidone ormai arrugginito. Invece Olivier Giroud ha fatto ricredere tutti: il Milan ora si affida con maggiore fiducia alle capacità del centravanti classe ’86, tutt’altro che giunto a fine carriera.
Un attaccante dalla carriera gloriosa, visto che è stato capace di vincere un titolo in Francia col piccolo Montpellier, per poi emigrare a Londra (tra Arsenal e Chelsea) raccogliendo gol ed approvazione. Oggi il portale Gianlucadimarzio.com è però voluto partire da dove tutto è cominciato.
A parlare di Giroud è stato Francis Martinez. Ovvero una delle prime persone in Francia a credere nelle sue potenzialità. Fu il suo istruttore e tecnico quando il piccolo Olivier diede i primi calci nel Froges, comune ai piedi delle Alpi dove il centravanti ha cominciato la sua splendida scalata calcistica.
Leggi anche:
Martinez ha subito parlato di Giroud come un predestinato, fin da quando dava i primi calci al pallone: “Ha iniziato con noi, ma si vedeva che era di un altro pianeta. A volte le squadre avversarie si lamentavano perché era troppo forte già da ragazzino, segnava a raffica e non c’era partita”.
La fama ed i primi successi non hanno scalfito l’animo buono e solidale di Giroud. Il suo ex allenatore racconta cosa accade dopo la prima convocazione in Nazionale: “Un giorno, quando era stato chiamato dalla nazionale maggiore, è venuto qui da noi e ha iniziato a regalare magliette della Francia a tutti. Non immagina i bambini come erano contenti. È uno di quei momenti che porto con me. Olivier è sempre stato un ragazzo piacevole, con cui passare bei momenti”.
Per capire il cuore d’oro di Giroud, Martinez ha in serbo un altro aneddoto significativo: “Stavo organizzando anni fa una partita amichevole in onore di un ex compagno di Giroud, suo amico, giocava con suo padre ai tempi. Olivier voleva esserci a tutti i costi, il problema è che era in viaggio di nozze con la sua Jennifer dall’altro capo del mondo. Fece l’impossibile, il suo aereo sbarcò in Francia alle 17 e l’evento era alle 18. Disse: ‘Se qualcuno mi viene a prendere a Lione io corro e ci sono!’. Fu una scena da film”.
Anche oggi, a quasi 36 anni e tanti trofei vinti, Giroud dimostra di essere il solito ragazzo umile e professionale. Legato alle sue radici ma molto premuroso anche nei confronti dei nuovi compagni e degli attuali tifosi.