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Roberto Baggio, quando il Milan lo prese e Agnelli bloccò Berlusconi

Nel giorno del 55° compleanno di Roby Baggio ricordiamo la sua esperienza al Milan e anche un retroscena sul suo trasferimento alla Juventus.

Oggi compie 55 anni uno dei più grandi talenti calcistici italiani di sempre: Roberto Baggio. Un giocatore che ha saputo unire un popolo intero praticamente. Fu capace di farsi apprezzate un po’ da tutte le tifoserie grazie al suo modo di essere e alle sue giocate straordinarie.

Roberto Baggio al Milan (©LaPresse)

Fu un grande protagonista con la maglia della Nazionale italiana. Ha partecipato ai Mondiali di Italia 90, USA 94 e anche Francia 98. Avrebbe voluto partecipare anche alla Coppa del Mondo 2002 in Giappone e Corea, quando si impegnò tantissimo per rientrare in anticipo da un grave infortunio proprio per essere convocato.

Ma Giovanni Trapattoni decise di non chiamarlo, deludendo sia il Divin Codino che milioni di italiani che “pressavano” l’allora commissario tecnico azzurro a convocarlo. Sicuramente un rimpianto della carriera di Roby, anche se lui diede tutto e poi la scelta fu del Trap.


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Baggio al Milan: come sono andate le due stagioni in rossonero

Roberto Baggio e Dejan Savicevic (©LaPresse)

Tra le cose che Baggio avrebbe voluto andassero meglio c’è probabilmente anche la sua esperienza al Milan, dove ha giocato nelle stagioni 1995/1996 e 1996/1997. La prima è caratterizzata dalla staffetta tra lui e Dejan Savicevic, con Fabio Capello che li alterna al fianco di George Weah. Il numero 18 rossonero contribuisce con 7 gol e 12 assist in 28 presenze alla vittoria dello Scudetto. Va a segno anche 3 volte (a cui aggiungere 5 assist) tra Coppa Italia e Coppa UEFA in 6 partite.

Se la prima annata al Milan è complessivamente positiva, la seconda va differentemente. Capello va al Real Madrid e viene sostituito da Oscar Washington Tabarez, che fatica a imporre le sue idee di gioco e a tenere unito lo spogliatoio. Per mancanza di risultati, l’uruguayano viene poi esonerato e sostituito da Arrigo Sacchi. Se con Tabarez il fantasista veneto aveva spazio, con il maestro di Fusignano le cose vanno diversamente. Tra loro il rapporto non è idilliaco da tanti anni e il tecnico romagnolo spesso esclude Roby, che non gradisce né il fatto di non giocare abbastanza né il comportamento di Sacchi nei suoi confronti.

A fine stagione, dopo 9 gol e 9 assist in 32 match che in realtà non sembrano testimoniare un brutto anno, il Divin Codino lascia il Milan. Capello, di ritorno a Milanello dopo un solo anno al Real Madrid, lo informa che non rientra nei suoi piani e dunque lui si trasferisce al Bologna dopo che Carlo Ancelotti non lo aveva voluto a Parma.

Quando Agnelli disse a Berlusconi di non prendere Baggio

Roberto Baggio (©LaPresse)

Baggio è approdato in rossonero nell’estate 1995 per 18-20 miliardi di lire, ma avrebbe potuto vestire la maglia del Milan già 1990. Infatti, Adriano Galliani aveva raggiunto l’accordo con l’agente Antonio Caliendo e sembrava ormai tutto fatto per l’arrivo dell’allora talento della Fiorentina.

Tuttavia, il giocatore poi si trasferisce alla Juventus e a Firenze scoppia una rivolta dei tifosi che non accettavano che il loro beniamino andasse a giocare in una squadra considerata una storica rivale. La famiglia Pontello, ai tempi alla guida della Fiorentina, viene pesantemente criticata e anche allo stesso Roby non mancano delle critiche per il “tradimento”.

Ma perché Baggio non andò al Milan? È stato Galliani a raccontarlo meno di un anno fa: “Non è arrivato dopo una chiacchierata tra Berlusconi e Agnelli. Io avevo già firmato con Caliendo, quando l’Avvocato ci ha chiamato ed è arrivato poco dopo con l’elicottero. Agnelli ha chiesto a Berlusconi di lasciargli Baggio, perché non poteva continuare a vincere lui. Io urlavo, non volevo lasciargli il giocatore, ma Berlusconi diede la sua parola e Roby andò alla Juventus”.

Il Divin Codino in un’intervista all’inserto Il Venerdì del quotidiano La Repubblica nel 2021 ha raccontato di essere stato praticamente costretto ad andare alla Juve: “Non volevo lasciare la Fiorentina, ma i Pontello mentivano e mi avevano già venduto ad Agnelli. Andai due volte a Roma per parlare con Cecchi Gori e mi disse che se non fossi andato alla Juve non gli avrebbero fatto comprare la Fiorentina”. Insomma, ci furono alcune manovre che spinsero il campione a trasferirsi a Torino, pur controvoglia.

Sarebbe stato interessante vedere come sarebbe andata se Baggio fosse arrivato al Milan nel 1990, affiancando fuoriclasse come Marco van Basten e altri. Ma Gianni Agnelli convinse Silvio Berlusconi a rinunciare e il resto della storia lo conosciamo. Il caso vuole che Roby abbia disputato la sua ultima partita in carriera a San Siro proprio contro il Milan.

Scritto da
Matteo B.