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Milan e Salernitana: quel 23 maggio 1999, destini incrociati in 90 minuti

Milan e Salernitana, destini incrociati in quel 23 maggio 1999. Un pomeriggio d’altri tempi che coinvolse, all’ultima giornata del campionato di Serie A, quattro squadre che il calendario, beffardo, ha posto contro in due match decisivi

Un pomeriggio thriller quello di domenica 23 maggio 1999. Ultima giornata del campionato 1998/99. Tutto ancora in ballo tra lotta Scudetto e zona retrocessione. A 90 minuti dal termine, il Milan di Zaccheroni è primo in classifica con un punto di vantaggio sulla Lazio. Nella parte bassa della graduatoria, Empoli, Vicenza e Sampdoria sono già in Serie B. Da decidere l’ultima retrocessa con il Piacenza a 40, il Perugia a 39 e la Salernitana a 37.

Milan vincitore Scudetto 1999 (Getty Images)

Il calendario della 34.a giornata rende l’epilogo di campionato elettrizzante. Il Milan si gioca lo Scudetto a Perugia mentre al Garilli di Piacenza va in scena lo spareggio salvezza tra i padroni di casa e la Salernitana. Gli amaranto, per salvarsi, devono solo vincere e sperare in un concomitante successo del Milan. Uno scenario che condannerebbe alla Serie B il Perugia che, pertanto, non può dunque permettersi di perdere. Lo spera la Lazio. I biancocelesti, secondi a -1 dal Milan, ospitano all’Olimpico, il Parma terzo in classifica e già sicuro della qualificazione ai preliminari di Champions.

Ventritré fa, dunque, Milan e Salernitana lottavano già per gli stessi obiettivi che caratterizzeranno il match di sabato 19 febbraio all’Arechi. I rossoneri inseguono uno Scudetto da sfavoriti, i padroni di casa una salvezza che, rispetto all’epoca, è ben più lontana.


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Milan e Salernitana, un epilogo opposto

Ma torniamo al 23 maggio del 1999. Il Milan di Zaccheroni avvicina lo Scudetto con i gol in avvio di Guglielminpietro e Bierhoff che esulta invitando alla calma i suoi. Nel frattempo la Lazio passa in vantaggio all’Olimpico con Salas e mette pressione ai rossoneri specie quando al Curi, il calcio rigore di Nakata riapre la contesa. Al Garilli, intanto, è 0-0 al 45′ tra Piacenza e Salernitana.

Il quarto d’ora di intervallo acuisce la tensione all’inverosimile. Si torna in campo e a Perugia, l’inizio ritarda per alcuni striscioni andati a fuoco nei pressi della curva dei tifosi di casa. Anche a Piacenza si ritardo per lancio di fumogeni. Si prova, invano, a far rispettare la contemporaneità con gli altri campi che non ci sarà.

Esultano i tifosi del Perugia quando l’eterno Pietro Vierchwood porta in vantaggio il Piacenza al 53′ con un colpo di testa che sembra affossare la Salernitana. Passa un minuto e Vanoli segna il pareggio per il Parma contro la Lazio.  A mezzora dal termine, il Milan è campione e il Perugia salvo grazie alla sconfitta della Salernitana. I campani però non mollano e al 64′ pareggiano con il rigore di Fresi. Il finale è al caridopalma e chi vi scrive può ancora testimoniarlo in prima persona a tanti anni di distanza.

Salas al 76′ riporta avanti la Lazio sul Parma e all’Olimpico continuano a spingere per il miracolo. Il Perugia è ancora salvo ma prova a pareggiare per evitare brutte sorprese. Christian Abbiati compie la parata simbolo della sua carriera in rossonero su un pazzesco spiovente di Bucchi. Quel gol sventato avrebbe regalato lo Scudetto alla Lazio ma non sarà così. Il Milan resiste e anche il Piacenza. Vane le proteste della Salernitana per un possibile rigore su Tedesco che avrebbe cambiato tutto. Finisce 1-1 tra le proteste e una rissa in campo.

Al Curi, il Milan trionfa 1-2 ed è incredibilmente campione d’Italia. All’Olimpico, restano solo i rimpianti alla Lazio mentre a Piacenza si consuma il dramma della Salernitana che retrocede in Serie B. Il Piacenza è salvo e anche il Perugia fa festa per il traguardo raggiunto.

La morte di quattro tifosi della Salernitana

Per la Salernitana però il dramma è appena iniziato e alla retrocessione sul campo seguirà una tragedia immane. Al termine della partita, tafferugli tra i supporters campani e quelli del Piacenza fuori dallo stadio. La polizia riporta la calma e scorta gran parte dei supporters amaranto sul treno predisposto per il ritorno a Salerno.

Il viaggio verso la Campania sarà drammatico. La partenza inizialmente prevista per le 20 viene posticipata di tre ore. Si procede durante la notte in un clima non certo cordiale. I tifosi si rendono protagonisti di vari disordini dentro il treno e anche nelle stazioni di transito. Nei pressi di Nocera Inferiore, l’accensione di un fumogeno provoca un incendio all’interno del mezzo che di ferma in galleria. Gli occupanti scappano dai finestrini ma in quattro restano intrappolati e muoiono, tutti giovanissimi di 15, 16 e 23 anni . Seguiranno indagini e processi nel ricordo di quattro vite spezzate in un giorno di follia.

 

Scritto da
Alessandro