Giroud e il problema ad inizio carriera: “Glielo feci capire con un calcio nel sedere”

René Girard, allenatore del francese ai tempi del Montpellier, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport. Quanti elogi all’attaccante!

Olivier Giroud, dopo un inizio di stagione difficile al suo primo anno in Italia con la maglia del Milan a causa di diversi problemi fisici, adesso è tornato in gran forma e si è preso sulle spalle tutta la squadra a suon di gol e prestazioni positive.

Giroud
Giroud (©LaPresse)

Oli, come ormai lo chiamano i tifosi rossoneri, sta vivendo un momento magico. 4 gol in una settimana, la scorsa, frutto di due doppiette. La prima sabato scorso nel derby contro l’Inter, la seconda qualche giorno dopo in Coppa Italia contro la Lazio nei quarti di finale. Segna sempre a San Siro il francese, difatti gli unici due gol fuori casa li ha siglati sempre al Meazza contro i nerazzurri.

Presto Giroud avrà altre occasioni per “fare male” ai cugini. In semifinale di Coppa, infatti, il Milan affronterà in gare di andata e ritorno proprio l’Inter di Simone Inzaghi. Olivier non ha alcuna intenzione nemmeno di fermarsi in campionato. Il suo Milan sta volando finalmente in classifica e si è ripreso, seppur momentaneamente, il primato scavalcando sempre l’Inter in una lotta continua. Il contributo dell’attaccante è importantissimo, considerando anche che in questo momento è costretto agli straordinari a causa dell’infortunio al tendine di Zlatan Ibrahimovic.


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René Girard è stato l’allenatore di Giroud ai tempi del Montpellier. Insieme fecero grandi cose nel 2012 riuscendo a vincere il campionato in Ligue 1. E’ stato proprio il tecnico a rilasciare una bella e simpatica intervista a La Gazzetta dello Sport. Ha parlato di tanti aspetti, tra cui anche quello riguardante la coppia Giroud-Ibra. Queste tutte le sue parole: “Ci tengo a precisare che Oli non è una mia creazione, l’ho solo aiutato a crescere. Per farlo ho dovuto ricorrere anche alle maniere forti… Era una partitella in famiglia del giovedì, lui stava avendo troppi cali di concentrazione. Allora ho fermato il gioco e gli ho tirato un calcio nel sedere. Dopo qualche secondo siamo scoppiati tutti a ridere. L’ho fatto solo per fargli capire la differenza tra un giocatore normale ed un campione, e lui lo è assolutamente”.

Ricordi che riaffiorano nella mente di Girard“Nel 2012 facemmo qualcosa di incredibile al Montpellier e Giroud fu decisivo per noi. Mise a segno diversi gol, ma la giocata più importante la fece nella penultima partita stagionale. Portò palla per cinquanta metri e poi servì il compagno che segnò. Gol, vittoria e campionato in tasca. Ho ancora i brividi. Dieci anni dopo ha la possibilità di vincere ancora con il Milan. Non posso che togliermi il cappello per quello che sta facendo. Può benissimo giocare in coppia con Ibra, anche se non se può arrivare a 40 anni come lo svedese… Sono convinto però che la squadra è da Scudetto. Prima di essere un rapace d’area, è un grande uomo squadra. Pioli fortunato ad averlo? Noi allenatori abbiamo soltanto un compito: quello di metterlo in condizione di fare gol”.

 

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