Le parole di Demetrio Albertini in merito alla situazione Franck Kessie. Ecco le sue dichiarazioni, rilasciate a La Gazzetta dello Sport
Franck Kessie, inevitabilmente, continua a far discutere. Il centrocampista, che aveva promesso di essere pronto a firmare il rinnovo con il Milan, la scorsa estate, si allontana sempre più dai colori rossoneri.
Domenica, in occasione del match contro la Sampdoria, è arrivata la prima vera contestazione da parte della Curva Sud, che lo ha fischiato, al momento delle presentazioni delle formazioni e quando è entrato in campo, esponendo anche uno striscione che lascia pochi dubbi.
Sui giornali in edicola oggi si continua a parlare dell’ivoriano. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha detto la sua l’ex centrocampista del Milan, Demetrio Albertini: “E’ difficile calarmi nei panni di Franck – esordisce – Io sono cresciuto nel Milan, ho un senso di appartenenza diverso probabilmente. Però Kessie è stato e resta un giocatore importante per la squadra di Pioli. Giudicare è inutile, penso però che la chiarezza sia il concetto da tenere a mente in questo tipo di situazione. Se ha deciso di scegliere un altro progetto, Kessie potrebbe dirlo. Palleggiarsi le responsabilità non serve”
Fischi – “Nel momento in cui un giocatore scende in campo è giusto metterlo nella condizione di esprimersi nel modo migliore. Diciamo che contestarlo in questo momento è fuori luogo e non fa bene al Milan, oltre a non far bene al giocatore. Veste la maglia del Milan, quindi è giusto sostenerlo”
Kessie titolare – “Prima di tutto Kessie è un giocatore importantissimo, lo ripeto, e poi Pioli come tutti quelli che lavorano nell’ambiente vuole il bene del Milan. Se manda in campo Franck è perché crede che possa dare il massimo e io credo, come lui, che sia un professionista. Non si risparmierà se sta pensando di andare altrove. Poi, ripeto, meglio metterlo nelle condizioni psicologiche migliori”
Fare a meno dell’ivoriano – “Abbiamo fatto a meno di Maldini in campo, Baresi, Van Basten….Se siamo andati avanti senza di loro si può superare anche la mancanza di Kessie. L’addio di Donnarumma insegna: tutto passa”.