Intervista a Ivan Gazidis, amministratore delegato rossonero, sui diversi temi legati al Milan ed ai progetti futuri del club.
Uno dei fulcri assoluti del progetto attuale in casa Milan si chiama Ivan Gazidis. La proprietà Elliott Management ha puntato forte sul dirigente sudafricano, dandogli compiti e responsabilità precise.
L’amministratore delegato del Milan sta lavorando da anni sulla crescita del brand rossonero, sull’aumento dei ricavi e dunque sulla sistemazione di un bilancio che, fino a qualche tempo fa, sembrava davvero disastroso. Gazidis sta lavorando alacremente e con ottimi risultati, ma come riferito nell’intervista rilasciata a Forbes c’è ancora molto da fare.
In particolare Gazidis ha affrontato la questione del nuovo stadio, considerata centrale per la crescita del Milan e del calcio italiano: “E’ qualcosa di necessario. Il Milan se vuole crescere e raggiungere i propri obiettivi ha bisogno di questo nuovo impianto, così come ne ha bisogno la città di Milano per entrambe le sue squadre”.
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Costruire stadi moderni e funzionali è alla base della crescita per tutti: “Se non costruiamo nuovi stadi andremo verso un futuro negativo, lasceremo alle nuove generazioni un sistema calcio in lungo e continuo declino. E’ nostra responsabilità agire adesso, anche perché il calcio italiano ha enorme potenziale ed è pronto per il salto di qualità”.
Uno dei problemi maggiori per il calcio italiano ed europeo secondo Gazidis è la poca competitività. Ad esempio in Italia, negli ultimi 9-10 anni, vi è stato un netto dominio della Juventus. Risultati che hanno fatto perdere interesse verso la Serie A.
“Non è salutare che la Juventus abbia dominato e vinto per un decennio. Si perde l’appeal. La stessa situazione si è notata in Francia ed in Germania. Non a caso la vera Super Lega è la Premier League inglese, il resto d’Europa deve trovare il modo di stare in piedi e competere in punta di piedi”.
Infine Gazidis ha parlato del progetto Milan a livello di scelte tecniche: “La base del nostro progetto sono i giovani calciatori che abbiamo scelto di lanciare o di acquistare. Sono un asset sicuro, futuri campioni che ci permettono di aumentare i nostri ricavi ed i benefici sull’immagine. In questo modo abbiamo anche maggiori possibilità di trattenerli. Sono ottimista per ciò che faremo e ciò che lasceremo alla città e alle nuove generazioni milaniste”.