Il fondo LAMF, presieduto da Jeffrey Soros, vuole entrare nel calcio: tentativo per un club della Premier. Ci proverà anche col Milan?
Il Milan è saldamente nelle mani di Elliott Management Corporation, uno degli hedge fund più importanti al mondo. In questi anni l’impegno nel club rossonero è costato oltre 700 milioni di euro.
Il fondo americano in questi anni sta cercando di rilanciare il Diavolo da un punto di vista sportivo ed economico per poi venderlo e guadagnarci. I conti del bilancio stanno migliorando, la squadra è tornata in Champions League e potrebbe qualificarsi ancora, il parco giocatori è di buonissimo valore e sono in crescita anche gli accordi commerciali.
Il progetto sta dando dei buoni risultati e c’è anche un altro punto ritenuto fondamentale dalla proprietà milanista: il nuovo stadio. L’iter è tutt’altro che completato, ma al Milan c’è fiducia di ottenere i via libera necessari a far partire il tutto. Con un nuovo impianto sportivo il valore del club crescerebbe ulteriormente. Ma se va bene, solo nel 2026 o nel 2027 vedremo l’opera.
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La sensazione è che Elliott Management Corporation considererà eventuali offerte per il Milan solamente dopo l’ok per il nuovo stadio. Per adesso, non è trapelata alcuna intenzione di vendere il club.
Dall’Inghilterra il portale Dailyrecord.co.uk rivela che il fondo americano LAMF Global Ventures Corporation vuole entrare nel mondo del calcio acquistando una squadra. È presieduto da Jeffrey Soros, nipote del miliardario George Soros. L’obiettivo principale è il Tottenham, però un tentativo di acquisto sarebbe già fallito. C’è stato un incontro con Daniel Levy, attuale presidente degli Spurs, però la proposta economica presentata è stata respinta.
Nell’articolo pubblicato viene specificato che in Premier League un’alternativa come l’Everton viene considerata meno attrattiva del Tottenham. E poi si legge che “altrove in Europa, club in vendita come il Milan hanno complicazioni significative“.
Non c’è al momento un tentativo del fondo LAMF di comprare il Milan, però non è escluso che in futuro l’operazione possa essere valutata nel caso in cui fallisse definitivamente l’acquisizione del Tottenham e di altre società calcistiche.