Le belle parole di Alessandro Costacurta, ex rossonero e oggi opinionista sportivo, rilasciate a La Gazzetta dello Sport. Ha ricordato il 2004
Il derby di Milano non è mai una partita come le altre, e mai lo sarà nella storia. La rivalità calcistica tra Milan e Inter è altissima, parliamo senz’altro del derby più importante e sentito d’Italia. Non è un caso che sia seguito sempre con interesse in tutto il mondo.
Tanti vecchi protagonisti, negli ultimi giorni, hanno rilasciato delle simpatiche interviste per parlare di questa partita, che peraltro arriva nel momento clou della stagione e può dire molto su quali possono essere le effettive ambizioni dei rossoneri di Stefano Pioli. Un grosso dispiacere è quello di non poter avere il pubblico delle grandi occasioni. San Siro potrà occupare infatti soltanto il 50% della capienza totale a causa delle restrizioni anti Covid.
Quest’oggi Billy Costacurta, ex giocatore del Milan ed attualmente opinionista sportivo, ha rilasciato delle bellissime dichiarazioni sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. Ha ricordato una delle partite tra Inter e Milan più belle della storia e no, non parliamo del famoso 6-0. Ma di un altro match che resterà per sempre nei cuori dei tifosi che hanno vissuto quella partita con il cuore in goa dall’inizio alla fine.
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Alla domanda “Qual è il derby che ricordi con più piacere?”, Costacurta non ha esitato: “Sicuramente quello del 2004, Milan-Inter 3-2. Una rimonta pazzesca, sotto di due gol all’intervallo a causa di due episodi. Forse proprio questo ci ha dato la forza per reagire. Quello lì era un Milan davvero molto forte, secondo me anche più delle annate 2005 e 2007. Meglio anche del Milan di Sacchi per qualità e talento, anche se quello di mister Arrigo era più solido”.
Il ricordo dettagliato di Billy: “La rimonta iniziò ad inizio ripresa, poi i magici gol di Kakà, che partì da centrocampo, e Seedorf, che fece partire un siluro dalla distanza. Il pubblico di San Siro svolse un ruolo determinante, e non lo dico tanto per dire. Ci spinse letteralmente a compiere l’impresa, i tifosi sapevano che quella era un’ingiustizia. L’Inter era molto competitiva, ci eravamo affrontati pochi mesi prima in Champions League. Ma niente a che vedere con noi che eravamo molto più forti. Persi il conto delle volte che tirammo in porta. Fu un match bellissimo e ricco di imprevisti. Io ero capitano quel giorno, Cafu e Nesta si fecero male ed uscirono. Eravamo in emergenza e a me andava bene anche il pareggio. Ma i nostri attaccanti, a quanto pare, non erano assolutamente d’accordo…”