L’ex dirigente rossonero è stato presentato come nuovo direttore sportivo del Padova, in Serie C. In conferenza ha parlato dei trascorsi al Milan
Torna a parlare del Milan Massimiliano Mirabelli, protagonista nella società rossonera per un anno dal 2017 al 2018 insieme al collega Fassone: insieme sono stati protagonisti delle famose “11 colpi formali”, vale a dire i colpi di mercato di quell’annata.
Fassone e Mirabelli, bisogna ammetterlo, hanno avuto il merito di far tornare l’entusiasmo in una piazza che si era spenta ormai da diversi anni, ma hanno anche avuto il demerito di spegnere quello stesso entusiasmo che loro stessi avevano ricreato dopo pochissimo tempo. La loro campagna acquisti si è rivelata ben presto un grande flop, a partire da “capitan” Bonucci per finire a mister “un milione di euro” Antonio Donnarumma, passando per un grande talento dell’epoca come Ricardo Rodriguez.
Con l’arrivo del fondo Elliott la loro avventura terminò ben presto. Adesso Mirabelli torna a rimettersi in gioco e lo fa ripartendo dal basso, esattamente dal campionato di Serie C. E’ diventato da poco direttore sportivo del Padova e quest’oggi ha tenuto la conferenza stampa di presentazione. C’è tanta attesa ovviamente in quella piazza nel vedere all’opera un dirigente della sua esperienza. Fassone invece, è uscito momentaneamente dai radar ed è consulente di un fondo americano.
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Nella presentazione di oggi come direttore sportivo del Padova, Mirabelli ha analizzato questa sua nuova avventura ricordando come, a differenza di molti altri addetti ai lavori, lui non abbia mai giocato a calcio e dunque ha avuto una strada più tortuosa per arrivare a fare questo lavoro a livelli alti.
In chiusura di conferenza stampa, c’è stata una domanda in merito al suo passato al Milan. Mirabelli ha voluto commentare così quella esperienza: “Quando arrivai al Milan, trovai una società che mancava dall’Europa da ben sette anni. Noi ce l’abbiamo fatta ed anche con una squadra molto giovane. Poi avvenne quel cambio di proprietà ed ovviamente ognuno poi porta con sé i propri uomini fidati. Io non avevo fretta di trovare immediatamente una nuova squadra, in quanto ero ancora sotto contratto con l’ AC Milan. Aspettavo un progetto serio, e l’ho trovato qui a Padova”.