Milan, il retroscena di Braida: “Potevamo prendere Zidane, ma…”

Ariedo Braida, storico dirigente del Milan per tantissimi anni, ha ammesso che poteva ingaggiare un calciatore come Zinedine Zidane.

Uno dei personaggi che hanno letteralmente fatto la storia recente del Milan è sicuramente Ariedo Braida. Una vera leggenda vivente, visto che l’ex dirigente rossonero ha lavorato per il club rossonero dal 1986, voluto fortemente da Silvio Berlusconi, fino al dicembre 2013, quando chiuse la sua lunga avventura.

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Zinedine Zidane (©LaPresse)

Braida ieri è stato ospite della trasmissione SportitaliaMercato, intervistato dal conduttore Michele Criscitiello. L’attuale direttore generale della Cremonese ha ripercorso alcuni passaggi della sua lunga carriera da talent-scout e dirigente, parlando della sua vitale esperienza al Milan.

Tantissimi i campioni scovati da Braida e ingaggiati per la squadra rossonera. Dai tre olandesi volanti di fine anni ’80 sino a fuoriclasse più recenti come Shevchenko, Kakà o Ibrahimovic. Tutti grandi colpi del dirigente friulano, che però non ha nascosto qualche rimpianto di mercato. Uno su tutti riguarda l’attuale allenatore Zinedine Zidane.


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Imbeccato sulla mancata trattativa, Braida ha svelato il retroscena: “Non ho grossi rimorsi nella mia esperienza al Milan, anche perché all’epoca se il presidente Berlusconi voleva prendere qualcuno, si spendeva e lo si prendeva. Però ricordo di non aver chiuso con Zidane quando giocava nel Bordeaux. Non perché non lo considerai bravo, ma perché non era la nostra priorità”.

Il Milan all’epoca cercava un altro tipo di giocatore: “Ci serviva più un centravanti, mentre Zizou era un fantasista. Noi avevamo già Savicevic in quel ruolo, uno di quelli che potevano fare tutto in campo. Poi lo Zidane di Bordeaux era un ottimo calciatore, ma non ancora il fenomeno che sarebbe diventato alla Juve ed al Real. Potevamo prenderlo, è vero, ma facemmo scelte diverse”.

Noto anche il tentativo di Braida per Francesco Totti, storico numero 10 della Roma: “Questa è una storia già nota. Tentammo di portarlo al Milan e Berlusconi aveva già dato l’ok per investire molti soldi. Però Totti ha fatto una scelta bellissima, quella di non muoversi dalla sua città. Lui anche oggi è la Roma. Ogni tanto lo sento e gli ricordo sempre che al Milan avrebbe vinto il Pallone d’oro“.

Infine Braida ricorda anche un colpaccio che non fu apprezzato dal suo Milan: “Presi un allora giovanissimo Vieira. Arrivò al Milan forse troppo presto, tant’è che Berlusconi mi disse di venderlo perché monetizzassimo con questo giovane calciatore. Mi dispiacque doverlo cedere, ma prima di venderlo presi Patrick e gli dissi: ‘tu diventerai un campione, non mi deludere!’ E lui ancora oggi mi considera come un secondo padre”.

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