L’arbitro Marco Serra commette un errore clamoroso che toglie la vittoria al Milan e li consegna allo Spezia. Ci dispiace umanamente per lui, ma chi ci ridà i tre punti?
Commentare gli episodi arbitrali è la parte più noiosa del nostro lavoro. A favore o contro, è uguale. Perché spesso gli errori del direttore di gara tolgono spazio alle cose più importanti, più interessanti di una partita di calcio. Prendete ad esempio il recente Milan–Roma: i rossoneri surclassano l’avversario sul piano del gioco, del pressing, della tecnica e dell’intensità, ma Mourinho si lamenta di presunti rigori non dati e indirizza il parere dei media e dell’opinione pubblica. E si toglie spazio al calcio, alla super prestazione che quel Milan, senza sei titolari, fece contro la miglior formazione della Roma. E vabbè, pazienza.
Ma torniamo a Milan–Spezia e a quello che è successo oltre il 90′. Il risultato era sull’1-1: i rossoneri avevano dominato il primo tempo, chiuso in vantaggio di un gol con il solito Leao. Un approccio sbagliato nella ripresa ha consentito allo Spezia di rientrare in partita e di segnare il pareggio – da segnalare l’errore di posizionamento dei due difensori centrali, Gabbia e Kalulu. Dopodiché il Milan ha ripreso in mano la situazione – grazie anche ai cambi di Pioli – ed è riuscito a fare gol con Messias. L’arbitro Serra, però, fischia un fallo precedente su Rebic. Il problema è che non fischia subito ma almeno un secondo dopo, quando Messias sta per calciare verso la porta o, addirittura, ha già calciato (difficile da stabilire con certezza).
La cosa che legittima ogni retropensio è che non fischia quando Rebic subisce fallo, ma mentre Messias calcia pic.twitter.com/ZQf1i5cpyT
— ForzaLottaVincerai (@forza_lotta) January 17, 2022
L’arbitro (con l’ausilio del VAR) poteva intervenire solo se avesse fischiato dopo che la palla aveva superato la linea di porta.
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In sostanza: il Milan ha segnato e vinto la partita, l’arbitro Serra ha deciso di “annullare” quel gol e di ribaltare il risultato. Sì perché a quel punto, con un Milan distrutto fisicamente e mentalmente, per lo Spezia si spalancano le porte e il gol di Gyasi (che non avrebbe dovuto finire la partita perché autore di tre falli da giallo ed era già ammonito) è una conseguenza naturale: sembra esattamente il finale di un film drammatico, ma invece è la realtà: è il calcio in Italia.
Serra è uscito dal campo sconsolato, dispiaciuto. Ha chiesto scusa e le accettiamo: sbagliare è umano, per carità. Però i tre punti al Milan non li ridà nessuno. Nessuno. E il rischio di falsare un intero campionato è altissimo.
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La reazione del Milan e dei tifosi
Nel post-partita Stefano Pioli dice che “stasera le colpe della sconfitta sono da dividere con l’arbitro” ed è questa l’unica presa di posizione. La linea della società e dell’allenatore è chiara: non si fanno scenate isteriche alla Simone Inzaghi o alla Mourinho davanti alle telecamere, piuttosto ci si fa sentire nelle sedi opportune. Una scelta che ci sentiamo di condividere a pieno. I tifosi invece no e in fondo è anche giusto così. Certo che ci viene da ridere a pensare cosa sarebbe successo se questo fosse capitato allo stesso Inzaghi e a Marotta, o alla Roma e a Mourinho, o alla Juve e ad Allegri. Un putiferio. Interrogazioni parlamentari. Scioperi nazionali. E sicuramente un po’ di “fortuna” con gli arbitri nelle partite successive. Meno male che siamo diversi, noi.
Un’ultima riflessione, doverosa. Come scritto sopra: parlare di arbitri è noioso, noiosissimo. Non vorremmo mai farlo ma in questo caso è inevitabile. Anche perché il Milan la sua partita l’ha fatta: ha creato 15 palle gol, ha cercato la vittoria con insistenza, e alla fine, sul campo, l’ha pure ottenuta. Leggiamo critiche dei tifosi alla squadra, all’allenatore, a Ibrahimovic. Perché “Non si può arrivare 1-1 con lo Spezia al 90′“. E no, non lo capiamo. Perché il Milan ha fatto ciò che doveva: ha giocato bene e ha vinto. Se usciamo da San Siro con zero punti invece che tre, in questo caso, e solo ed esclusivamente in questo caso, la colpa non è nostra: né della squadra e né di Pioli. Rifletteteci.
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