Il difensore del Milan ha rilasciato una lunga intervista per un media polacco. Milan, Ibrahimovic, Pioli e tanto altro…
Sembrava si stessero facendo importanti valutazioni su una sua cessione in questo mercato di gennaio, ma Matteo Gabbia ha saputo dimostrare di meritare un posto in questo Milan. È anche vero che l’emergenza in difesa ha obbligato Maldini e Massara a fare un netto dietro front.
Adesso, pare che il classe 1999 non si muoverà da Milanello in questo mercato. Gli infortuni di Kjaer e Tomori hanno messo in totale emergenza il reparto di difesa, e con Romagnoli non ancora guarito dal Covid, rimangono gli unici Gabbia e Kalulu a far coppia nella zona di campo.
Come accennato, Matteo, dopo la disastrosa prestazione di Firenze, nel 2021, ha saputo rialzarsi propiziando grandi prestazioni in questo avvio di 2022. Intervistato dal media polacco Przegląd Sportowy, Gabbia ha raccontato il suo attuale momento in rossonero, e non solo. Molto lunga e dettagliata la sua intervista. Di seguito i temi affrontati e le risposte del difensore rossonero.
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Sulla sua crescita: “Mi sento più consapevole, dentro e fuori dal campo. Sono cresciuto come calciatore e come uomo. Sono allo stesso tempo convinto di poter migliorare ancora le mie qualità e di diventare un calciatore più completo”.
Sull’importanza dei nonni nel suo percorso da giocatore: “Loro sono appassionati di calcio e tifosi del Milan. Da bambino andavo in pullman allo stadio San Siro insieme a loro e mio cugino per vedere le partite. Sono nato a Fagnano Olona, paese poco distante da Milano. L’ho facevo ogni fine settimana. Poi, da adolescente, sono andato all’Accademia di Milano. Ho realizzato il mio sogno e anche il loro”.
Il perchè del numero 46: “Il 1946 è l’anno in cui è nata mia nonna. Ha influenzato molto me stesso e la mia passione. Sono tanto legato a lei. Anche mio padre è tifoso del Milan, mentre mia madre è meno interessata al calcio”.
Sul momento attuale del Milan: “Abbiamo dimostrato, ancora una volta, di essere più forti di ogni difficoltà. Abbiamo ottenuto tre vittorie di fila e giocato delle grandi partite. Abbiamo fatto il nostro lavoro, ma non è stato semplice. C’è voluto tanto lavoro. Abbiamo mantenuto il nostro posto in prima linea. Ci siamo sempre concentrati sulla correzione degli errori per non ripeterli”.
Sugli obiettivi della squadra: “Il club è molto ambizioso. La vittoria di un trofeo completerebbe il nostro processo di crescita iniziato due anni fa. Faremo del nostro meglio per realizzarlo. Dobbiamo lavorare come abbiamo fatto fino ad adesso”.
Su mister Stefano Pioli: “Tatticamente, tutti possono vedere come ci presentiamo in campo. Tutti i giocatori si sentono importanti, questo è il principale merito dell’allenatore. Ricordo che quando giocavo di meno, Pioli mi coinvolgeva in tutte le faccende di squadra, mi dava consigli, si è sempre fidato di me. Sentivo che era vicino a me. Lo ringrazierò sempre per quanto fatto per me”.
Su Ibrahimovic: “A Manchester ho visitato l’Old Trafford e nello spogliatoio mi sono fatto una foto davanti alla maglia di Ibrahimovic. Dopo qualche anno è diventato il mio compagno di squadra. Mi sembrava impossibile! Guardo sempre come si prepara per le partite, come si allena. È sempre concentrato. È esigente con se stesso, sicuramente ha alzato il nostro livello. Lui è un esempio per noi”.
Sui suoi colleghi di reparto: “Kjaer è un vero leader. Sa cosa dire in ogni momento della partita e della stagione. Ora purtroppo è infortunato ma gli auguro il meglio. Tomori è potente e veloce. È un grande giocatore. Secondo me Kalulu ha le stesse caratteristiche di Tomori. Mentre Romagnoli è un difensore intelligente. Sa sempre come comportarsi in ogni situazione di gioco”.
Se preferisce la difesa a 3 o a 4: “Per me non fa differenza. Direi che preferisco entrambe le impostazioni. Adesso utilizziamo il 4-2-3-1, ma iniziamo l’azione dalle retrovie con tre difensori”.
Sul nuovo San Siro: “Speriamo che in futuro il Milan abbia una propria struttura. Questo sarebbe un passo molto importante per lo sviluppo del club”.