PPTV, emittente di Suning, ha perso la causa contro la Premier League: è costretta a pagare una maxi cifra per i diritti TV in Cina.
Gli ultimi due anni non sono stati facili per Suning, colosso cinese proprietario dell’Inter. Il patron Zhang Jindong, anche a causa delle limitazioni imposte del Governo di Pechino, ha dovuto rivedere il suo impegno nel club e spesso si è parlato di una possibile cessione.
Suning è impegnata su più fronti. Tra questi anche riguarda i diritti TV della Premier League. PPTV, emittente di proprietà della società cinese, è stata condannata dall’Alta Corte di Londra a pagare 188 milioni di euro alla Lega inglese per non aver rispettato gli accordi che aveva preso.
Come spiegato da Gazzetta.it, i vertici della Premier League nel settembre 2020 avevano rescisso il contratto con PPTV perché dalla piattaforma streaming non era arrivato il pagamento di due rate dovute per i diritti TV del campionato.
Suning aveva spiegato che il mancato versamento del denaro previsto era dovuto alla pausa forzata di 100 giorni causata dall’emergenza Covid-19 e dalla mancanza di tifosi negli stadi quando poi le partite sono riprese a giugno. L’Alta Corte di Londra ha respinto tali motivazioni, condannando PPTV anche al pagamento di interessi e spese legali. Il giudice ha anche evidenziato che l’emittente cinese “non ha pagato un importo sostanziale di spese legali in sospeso” dovute ai suoi avvocati già lo scorso anno.
PPTV aveva siglato con la Premier League un accordo sui diritti TV valido dalla stagione 2019/2020 a quella 2021/2022 per un valore totale da circa 660 milioni di euro. Una maxi cifra che aveva soddisfatto tutti i club del campionato, entusiasti di incassare una somma così elevata dalla Cina. La piattaforma di Suning è stata poi sostituita da Tencent Sports, che però ha firmato un’intesa meno remunerativa della precedente.