Intervistato alla Gazzetta dello Sport, ha parlato Gery Vink, ex tecnico dell’obiettivo rossonero. L’olandese è convinto di una cosa…
Non si placano le voci di mercato che danno un Milan assolutamente interessato a Sven Botman. Il difensore del Lille è molto probabilmente la prima scelta di Maldini e Massara per rimpolpare con qualità la difesa rossonera. Si sa, l’ostacolo è puramente di natura economica.
Il Lille sta facendo gran muro alle avances dei club interessati al suo baluardo difensivo. Il Newcastle è agguerrito nella trattativa, ed è arrivato ad offrire 35 milioni di euro pur di accaparrarsi l’olandese a gennaio. Nulla da fare, Les Dogues non vogliono saperne di cedere Botman.
L’affare si complica quindi anche per il Milan, che non sembra affatto disposto a fare sacrifici economici in questa sessione di mercato. Una delle vie più percorribili potrebbe essere quella di bloccare Sven Botman per giugno, e nel frattempo mettere una toppa alla difesa con un giocatore in prestito per sei mesi.
Difficile sapere se alla fine il Milan opterà davvero per questa strategia, sta di fatto che i tifosi non smettono di sognare il colpo Botman. Sven è sicuramente un prospetto di assoluto livello e che in rossonero potrebbe finalmente consacrarsi come top player difensivo. Pare che Maldini e Massara non siano intenzionati ad abbandonare la pista, ma gli stessi hanno dichiarato apertamente che Botman non è l’unico difensore presente nella lista dei profili graditi.
Nel frattempo, c’è una personalità che promuove al 100% l’ipotetica scelta del Milan di puntare su Botman.
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Vink: “Botman lo vedo bene con Tomori”
Gery Vink è stato chiamato a rispondere alle domande de La Gazzetta dello Sport. L’olandese altro non è che l’allenatore di Sven Botman ai tempi dell’Ajax. L’unico che ha creduto fortemente nella qualità del classe 2000, e che sarebbe assolutamente d’accordo per il suo trasferimento al Milan.
Questa l’intervista completa della rosea a Vink che ha come tema Botman:
Chi prende Botman fa un affare?
“Direi proprio di sì, sistema la difesa rossonera per 10 anni. Al Milan lo vedo molto bene con Tomori. L’inglese è veloce, e Sven è un fenomeno nell’uno contro uno”.
Ci ha messo un po’ per affermarsi, vero?
“Quando l’ho allenato la prima volta aveva soltanto 16 anni. All’Ajax parlavano tutti delle qualità di De Ligt, e lui si trovava un po’ in ombra. La prima stagione giocò davvero poco, non era al livello degli altri, ma fisicamente sovrastava tutti i suoi coetanei. ‘Punta su questo aspetto’, gli ripetevo sempre”.
Alla fine ha ascoltato.
“Anche troppo. Peccato che il suo punto debole sia la velocità. Non è uno da spazi larghi, se lo punti in campo aperto va in difficoltà, così gli dissi di trasformare questa debolezza in un punto di forza. ‘Gioca d’anticipo, usa il tuo fisico, mettiti davanti all’avversario’. Abbiamo lavorato mesi e mesi”.
Qualche panchina se l’è fatta.
“Si, ma dopo un po’ iniziai a farlo giocare gradualmente. Tempo qualche partita e non è più uscito dal campo di gioco. A fine stagione l’Ajax aveva ancora dei dubbi su di lui. Mi chiesero un parere, ma gli risposi di puntare su Sven un’altra stagione. Una sorta di ‘o la va o la spacca’. Tornò cambiato”.
Con un’altra testa.
“Esattamente. Ho lottato tanto per farlo restare e mi ha ripagato lo sforzo. Sven è furbo, intelligente, l’ultimo anno di Ajax non ce n’era per nessuno, gli ho aperto gli occhi”.
Un aneddoto a cui è rimasto legato?
“Un paio di colpi di testa decisivi. Non in difesa stavolta, ma lì davanti in attacco. Partita di campionato in trasferta contro il Willem. Perdevamo 2-0 a 30 minuti dalla fine. Do uno sguardo alla panchina e vedo Sven con gli occhi della tigre. ‘Entra in attacco, fai casino, lavora di sponda’. Mi prese alla lettera”.
Abbiamo capito: quanti gol segnò?
“Due! Più un assist. Fu devastante. Vincemmo 3-2. Di testa è davvero forte”.
Altre qualità da segnalare?
“La tecnica di base. Ha un bel lancio lungo, sa impostare bene. In più è un mancino: fa sempre comodo”.
L’Ajax l’ha lasciato andare troppo presto?
“Lì i difensori sono tutti molto veloci. Ten Hag è la prima cosa che osserva in un difensore, e questo è proprio il punto debole di Sven”.
Insomma, il Milan deve sbrigarsi a prenderlo?
“Direi proprio di sì. Sarebbe un gran colpo. È un leader, ha personalità. In più i rossoneri hanno una gran tradizione di olandesi, quindi casca a pennello”.