Grande ammissione di consapevolezza da parte di Paolo Zanetti nel post gara di Venezia-Milan. Il tecnico dei lagunari ha messo da parte le polemiche…
Vittoria netta, schiacciante, del Milan al Pier Luigi Penzo di Venezia. La formazione di Stefano Pioli ha dominato in lungo e in largo una gara che comunque era stata definita ostica. Effettivamente, il Venezia ha mostrato gran carattere durante il corso della stagione.
Ma oggi i rossoneri non hanno lasciato spazio ad alcuna insidia, e con ritmo, forza e gran coraggio hanno portato a casa tre punti assolutamente fondamentali. Durante il corso della gara, però, un episodio dubbio ha scaldato gli animi dell’ambiente arancioneroverde.
Parliamo del contatto in area rossonera tra Alessandro Florenzi e Thomas Henry. Il terzino del Milan ha trattenuto in maniera netta la maglia dell’avversario lanciato in aria per colpire la palla di testa. I lagunari hanno recriminato con veemenza il calcio di rigore, che però non è stato concesso dall’arbitro Irrati.
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Effettivamente la trattenuta è evidente, ma non ha impedito ad Henry di innalzarsi alla ricerca del pallone. Un episodio che rimane dubbio, all’interno di una gara che però lascia poche polemiche al risultato. È stato dello stesso parere Paolo Zanetti. Il tecnico del Venezia, nel post gara, non ha voluto trovare scuse e ha ammesso la netta superiorità del Milan.
A sua detta, la sua squadra non ha di certo perso la partita per il rigore non concesso. La sue parole ai microfoni di DAZN:
“Abbiamo incontrato una squadra che in questo momento può fare tre o quattro gol a tutti. Mi dispiace che abbiamo preso ancora gol dopo pochi minuti, ma stavolta non siamo riusciti a recuperarla. Oggi non abbiamo perso per il rigore. Abbiamo perso contro una squadra troppo forte e per errori individuali che hanno aperto la strada ai loro campioni”.
Insomma, una differenza di personalità troppo evidente tra Zanetti e Mourinho. Il tecnico portoghese dopo la sconfitta della sua Roma contro il Milan, anche quella netta sul piano del gioco, si era appellato alle ingiustizie arbitrali.