Matteo Darmian ha concesso una bella intervista al quotidiano “La Stampa”. Cruciale il suo passaggio sull’esperienza al Milan…
Dopo anni di alti e bassi, Matteo Darmian è riuscito a riscattarsi all’Inter. Oggi come oggi, seppur l’età avanzata, l’esterno è considerato come elemento affidabile della rosa nerazzurra. Certo, l’apprezzamento dei tifosi non è stato immediato, ma Matteo con la pazienza è riuscito a conquistare la fiducia della maggioranza.
Arrivato in nerazzurro nel 2020 dal Parma, (è stato voluto fortemente da Antonio Conte), Matteo non è stato accolto tra gioie e festeggiamenti. Anzi, c’era parecchio scetticismo sul suo acquisto. Ma come dicevamo, con l’impegno e la dedizione ha saputo far ricredere tifoseria e critica sportiva.
Eppure, il buon Darmian, che oggi si trova a duellare con il Milan per lo scudetto, è cresciuto calcisticamente proprio nella sponda rossonera. Intervistato da La Stampa, è stato chiamato a rispondere sulle sensazioni di tale differenza tra il passato e il presente. Le sue parole:
Al Milan devo tanto, sono arrivato ragazzino e sono uscito come uomo. Campioni come Maldini, Gattuso e Costacurta mi hanno trasmesso la voglia di lavorare. È stata una grande scuola.
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Matteo Darmian si è formato calcisticamente nelle giovanili del Milan, quando il suo talento è stato scoperto da Beniamino Abate, papà del noto Ignazio, che ai tempi svolgeva un ruolo di rilievo nello staff tecnico. In poco tempo, Matteo è divenuto leader e capitano della formazione Primavera rossonera, e per diversi anni è stato considerato come il più forte della squadra.
Darmian ha passato 8 anni tra le giovanili del Milan, per poi debuttare in prima squadra ancora prima di aver compiuto i 17 anni. Correva l’anno 2006, quando Matteo subentrò a Kakhaber Kaladze nel match di Coppa Italia tra Brescia e Milan. L’esordio in Serie A è invece avvenuto a 17 anni compiuti. In Milan-Udinese del 19 maggio 2007, Darmian sostituì nel secondo tempo Giuseppe Favalli.
Venne poi aggregato definitivamente in prima squadra nella stagione 2007-2008, ma per lui soltanto quattro presenze in massima serie. Dopo quella stagione, Matteo fu ceduto in prestito al Padova, dove ebbe l’occasione di mostrare nel concreto le sue qualità.