Arriva un’interessante rivelazione da parte di un presidente di una squadra di Serie A.
Ci sono club che a volte si impuntano nel non voler vendere uno o più giocatori, ma poi finiscono per pentirsene. Con il tempo viene il rimorso di non aver accettato delle ricche offerte che non possono più ripresentarsi.
È quanto capita al Torino, dove Andrea Belotti è in scadenza di contratto a giugno 2022 e non rinnoverà. Probabilmente l’attaccante granata se ne andrà a parametro zero a fine stagione. Una cessione già a gennaio porterebbe comunque pochi milioni nelle casse della società piemontese.
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Belotti al Milan: il pentimento di Cairo
Urbano Cairo in un’intervista concessa al quotidiano La Stampa ha ammesso che probabilmente Belotti partirà a parametro zero e che probabilmente sarebbe stato meglio cederlo al Milan in passato: «Ormai credo che finirà così. Forse si aspettava che lo cedessi al Milan quattro anni fa perché al Milan sarebbe voluto andare. Ma non potevamo interrompere quel tipo di rapporto ed armonia. Nel tempo, come ho detto spesso, ho capito che se un giocatore se ne vuole andare è meglio lasciarlo partire. Nella testa cambiano e se cambi rischi stress e infortuni».
Effettivamente il Milan nell’estate 2017 aveva fatto una corte “spietata” a Belotti. Massimiliano Mirabelli e Marco Fassone, allora dirigenti rossoneri, avevano offerto circa 50 milioni di euro. C’era il sì del giocatore, ma Cairo chiedeva i 100 milioni della clausola di risoluzione presente nel contratto e l’affare non è andato in porto.
Adesso il patron del Torino può dirsi sicuramente pentito di non aver venduto il Gallo in quell’estate. Non è mai arrivata una proposta così ricca in seguito. Ora il calciatore se ne andrà a basso prezzo oppure a parametro zero. Una pessima operazione per Cairo.
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