Il Milan vive un pessimo momento: punti e primo posto smarriti per strada. La squadra di Pioli ci ha abituati a questi scivoloni…
Il Milan di Stefano Pioli è capace di raggiungere picchi che ostentano la perfezione, per poi ricadere in un limbo di inerzia e inettitudine. Perfettamente quello che sta accadendo in questa stagione: prima parte sublime, adesso un velo deprimente si è poggiato sulla squadra.
Nelle ultime sei partite i rossoneri hanno conquistato il successo in due sole occasioni, contro Salernitana e Genoa, poi un pareggio (Udinese) e ben tre sconfitte (Napoli, Sassuolo e Fiorentina). Una inversione di marcia netta, con 7 punti conquistati sui 18 disponibili.
Un calo che alla lunga può costare caro a questo Milan, proprio come l’anno scorso. Pioli, nella più recente intervista ha affermato: “Se l’anno scorso non avessimo subito quel calo avremmo vinto lo scudetto”. E probabilmente l’ex Lazio e Inter ha ragione, ma allora non bisognerebbe evitare di commettere gli stessi passi falsi?
Questo Milan sembra ormai avere un difetto di fabbrica bello grosso. È un’altalena di prestazioni, prima notevoli, poi pessime, poi nuovamente notevoli. Ma l’andamento scostante non è mai sinonimo di grande squadra. O almeno non in maniera così evidente e ricorrente.
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Milan, le altre ricadute nell’era Pioli
La Gazzetta dello Sport, in edicola oggi, ha analizzato i tre grandi momenti di depressione della squadra di Stefano Pioli. In primis, il periodo che va da febbraio a marzo 2020, poco prima del diffondersi della pandemia. In quel mese, 1 vittoria, 2 pareggi e 2 sconfitte, con 5 punti guadagnati sui 15 disponibili.
Era il Milan di Pioli ancora privo dell’empatia e del dialogo che oggi la fanno da padrone, e che sarebbero emersi poco dopo, durante i mesi bui del coronavirus. Al ritorno, come ben possiamo ricordare, i rossoneri sono scesi ripetutamente in campo galvanizzati da un’unione e una collaborazione nel gioco. 9 vittorie e 3 pareggi, meglio di qualunque altra squadra in quella fetta di campionato.
La stagione successiva, 2020/2021, la crescita è continuata costante, ma tra febbraio e marzo 2021 probabilmente la ricaduta più grande e devastante. 3 sconfitte, 2 vittorie e 1 pareggio, con la disfatta contro lo Spezia a fare da enorme spartiacque tra il paradiso e l’inferno. E sono indimenticabili le sconfitte con anche Sassuolo e Lazio.
In quel mese di buio, come affermato da Pioli, il Milan si è molto probabilmente giocato il titolo, o quantomeno la possibilità di poter lottare sino all’ultimo. Invece, i tanti punti persi per strada hanno decretato la fuga nerazzurra. Insomma, il Milan, a tratti, più o meno lunghi, a volte sembra spegnersi. È anche vero però, che i momenti di depressione citati sono quasi sempre coincisi con l’indisponibilità di un gran numero di rossoneri.
In almeno due delle tre ricadute, il Milan è stato falcidiato da infortuni, Covid, e chi più ne ha più ne metta. È possibile che all’interno di Milanello qualcosa vada rivisto. Le altalene, ad un certo punto, danno il voltastomaco!