Tra novembre e dicembre il Milan ha subito un crollo verticale in campionato. Affrontiamo le cause di questo cammino in discesa.
Il 7 novembre scorso, circa un mese e mezzo fa, il Milan affrontava l’Inter in un derby che avrebbe potuto creare una spaccatura nella lotta allo Scudetto. La partita finì 1-1, con entrambe le squadre vicine al successo.
Un pareggio che non mutò affatto la classifica. Il Milan rimase in vetta a 7 punti di vantaggio sui rivali cittadini. Nessun tifoso rossonero si sarebbe aspettato un autunno ricco di sorprese in negativo da lì in avanti.
La squadra di Stefano Pioli, dopo la sosta per le Nazionali di novembre, ha perso certezze e soprattutto occasioni. Due sconfitte pesanti con Fiorentina e Sassuolo, le vittorie illusorie con Genoa e Salernitana. Poi il pari di Udine in extremis ed il k.o. di ieri contro il Napoli in casa.
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In circa 40 giorni dunque il Milan ha conquistato soltanto 7 punti su 18 disponibili, perdendo tre gare nel giro di poche settimane. Una sorta di black-out non definitivo, ma che ha influito sulla classifica attuale.
Basti pensare che l’Inter di Simone Inzaghi, da ieri ufficialmente campione d’inverno, nello stesso periodo ha fatto percorso netto. Dopo l’1-1 del derby sono arrivate 6 vittorie consecutive in campionato: i nerazzurri sono passati dal -7 in classifica ad un attuale +4. Vale a dire 11 punti presi al Milan in un periodo piuttosto breve.
La Gazzetta dello Sport ha provato a spiegare i motivi del calo milanista in questo freddo autunno. Certamente pesano gli infortuni: Pioli in un mese e mezzo ha perso elementi chiave come Simon Kjaer, la cui lesione dei legamenti del ginocchio resta un colpo durissimo per la leadership difensiva. Ma anche i vari Calabria, Rebic e Leao (ancora tutti ai box) e per settimane anche un Giroud che poteva fare comodo.
Inevitabile sottolineare anche un crollo della brillantezza e del gioco. Il Milan è passato dall’essere squadra concreta e strategicamente sempre sorprendente a priva di idee tattiche. La prova di ieri contro il Napoli ne è l’esempio lampante: solo palle lunghe e pedalare, contro un avversario forte ma anch’esso privo di tantissimi titolari.
Infine l’eliminazione dalla Champions League. L’interruzione del sogno europeo, con la sconfitta interna con il Liverpool a sancirlo, ha forse dato un colpo brusco al morale di Ibrahimovic e compagni. Ora sotto con l’Empoli per non chiudere un ottimo 2021 nel modo peggiore.