La Procura continua ad indagare sul caso relativo alle frodi fiscali sul mercato. Chiesta collaborazione anche a club come il Milan.
Momento davvero burrascoso per il mondo del calcio italiano ed internazionale. Dopo l’inchiesta sulle plusvalenze false, con la Juventus come club sotto indagine, starebbe scoppiando un altro possibile scandalo.
In questo caso si tratta di un’indagine della Procura di Milano sul riciclaggio e su frode fiscale legata sempre a movimenti di calciomercato. In particolare, sotto la lente d’ingrandimento, è finito l’agente slavo Fali Ramadani.
Uno dei più ricchi e noti procuratori internazionali avrebbe le mani in pasta su movimenti illegali di denaro. E non è escluso che alcune società di calcio possono avere un ruolo principale nella vicenda.
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Oggi il Corriere della Sera ha spiegato meglio la situazione. Già nel 2020 Ramadani fu coinvolto in un’inchiesta sul riciclaggio di denaro. La sua società di procura, la Lian Sports Limited, è finita sotto l’occhio del ciclone riguardo a trasferimenti internazionali fittizi di calciatori.
Ora il polverone si è scatenato anche in Italia. Ramadani ed il socio Pietro Chiodi sono indagati per frode fiscale, riciclaggio e auto riciclaggio. Una rete di società dall’organizzazione occulta, sempre legata alla Lian, avrebbero interagito con undici società calcistiche italiane per la compravendita di calciatori tutta da chiarire.
C’è anche il Milan tra i club con i quali Ramadani ha collaborato negli ultimi anni. Non a caso la Procura ha chiesto al club rossonero i fascicoli ed i documenti sul trasferimento di Ante Rebic dall’Eintracht Francoforte. Il croato è infatti uno dei calciatori sotto la procura del noto agente serbo.
Nessun club italiano è coinvolto nelle indagini. Tutte le società inoltre stanno collaborando con la Procura di Milano e stanno in queste ore consegnando i documenti richiesti. Un’altra pagina oscura e decisamente vergognosa sta venendo a galla in un calcio sempre più ricco di sotterfugi e magagne.