Milan, un 9 dicembre da ricordare per i rossoneri. Trentuno anni fa, la squadra allenata da Arrigo Sacchi conquistava a Tokyo la terza coppa Intercontinentale nella storia al club. Un match perfetto con gli olandesi grandi protagonisti
Nove dicembre 1990, una domenica pre natalizia non come tutte le altre per i tifosi del Milan. Sveglia all’alba e televisori tutti sintonizzati su Italia 1 per la diretta della finale Intercontinentale che opponeva i rossoneri di Arrigo Sacchi, campioni d’Europa nella finale con il Benfica, ai paraguaiani dell’Olimpia Asuncion reduci dalla vittoria in Copa Libertadores contro gli ecuadoregni del Barcelona Guayaquil.
Un bis per il Milan che l’anno precedente aveva trionfato nell’allora Toyota Cup contro il Nacional Medellin di Francisco Maturana grazie a un gol su punizione di Chicco Evani. Un Milan, campione di tutto quello in campo a Tokyo, considerato che i rossoneri di Sacchi avevano aggiunto alla bacheca dei trofei anche la Supercoppa Europea vinta nel doppio confronto con il Barcellona.
Rispetto alla finale dell’anno precedente, contro l’Olimpia, il Milan avrebbe faticato molto meno, surclassando gli avversari tra il frastuono incessante delle trombette che, come di consueto, accompagnavano i calciatori in campo per tutta la partita. Un rumore assordante che avremmo ritrovato venti anni dopo (forse anche più forte) con le vuvuzelas dei Mondiali 2010 in Sudafrica.
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Sacchi si affida alla vecchia guardia con qualche giovane innesto nell’undici iniziale con Pazzagli in porta, Tassotti; Maldini; Costacurta e Baresi in difesa. In mediana Rijkaard, Donadoni, Stroppa e Angelo Carbone. In avanti il duo olandese composto da Marco Van Basten e Ruud Gullit.
E’ proprio una giocata di quest’ultimo a favorire il vantaggio del Milan. Sul cross di Ruud, Rijkaard svetta di testa tra i difensori avversari e sigla l’1-0 che indirizza ulteriormente la partita dalla parte dei rossoneri. Nel secondo tempo sale in cattedra Van Basten. Al 62′, su un filtrante di Tassotti, l’attaccante si invola nell’area avversaria, dribbling, tiro rimpallato che si infrange sul palo e Stroppa che deve solo spingere la palla in rete. Non è finita. Al 65′, altra prodezza di Van Basten che si produce in un pallonetto meraviglioso da fuori area. Il portiere viene salvato dal palo ma non dal tuffo di Rijkaard che ribatte in rete la palla di testa. In telecronaca, Bruno Longhi si esalta per il gol che regala il meritato trionfo al Milan.
Poco prima, a novembre ’90, ne era arrivato un altro nella finale di Supercoppa Europa contro la Sampdoria. Blucerchiati che avrebbero vinto lo Scudetto in quella stagione. Il Milan di Sacchi avrebbe concluso la sua epopea nella notte di Marsiglia, quella dei riflettori spenti allo stadio Velodrome e del ritiro della squadra su una decisione di Galliani che sarebbe costato oltre alla sconfitta e all’eliminazione a tavolino anche un anno di squalifica dalle coppe europee.