Lo svedese ha rilasciato una lunga intervista a Corriere Tv, variando su diversi argomenti e parlando di questo momento della squadra rossonera.
Zlatan Ibrahimovic ha parlato nuovamente e lo ha fatto a Corriere Tv, toccando temi personali e non solo. Lo svedese ha parlato anche del suo Milan e di come ha deciso di aiutarlo da quando è tornato.
Queste le parole dell’attaccante rossonero: “Il più grande sportivo della storia? Per me è Muhammad Ali, non solo per quello che faceva sul ring, ma anche fuori. Era forte e aveva grande personalità, quello che diceva poi lo faceva. La mia infanzia? Per 17 anni sono stato nel ghetto, tutta la mia famiglie era là. Poi ho deciso di lasciare il ghetto e ho trovato un nuovo mondo, ho scoperto tante cose nuove”.
Sulla rabbia
“All’inizio la usavo senza controllo, mi portava ad essere troppo aggressivo, in campo e fuori. Poi con l’esperienza e la maturità ho imparato a controllare la rabbia e la facevo uscire nel mio modo di giocare. Come gioco a 40 anni? Innanzitutto faccio quello che mi chiede il mister. Mi adatto a tutto per aiutare la squadra. Primo ero più attivo, ora scelgo quello che posso fare per essere utile alla squadra”.
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Sul calciatore più forte di sempre
“Direi Ronaldo il Fenomeno. Maradona non l’ho visto dal vivo, l’ho visto solo in tv. Ronaldo l’ho visto dal vivo, da piccolo provavo ad imitarlo. Messi e Cr7? Sono molti forti, è una scelta difficile. Se devo scegliere dico Messi perché ho giocato con lui e tutto quello che fa non è costruito, ma lo fa in modo naturale”.
Sul miglior difensore affrontato
“Ce ne sono tanti. Se uno ha giocato in Italia ha giocato contro tanti difensori forti. Dieci anni fa i difensore erano più cattivi, non c’era nemmeno il VAR. Se devo fare dei nomi dico Paolo Maldini, Nesta, Stam, Chiellini e Thiago Silva. Quando giocavo con Thiago, dicevo di avere un Ibrahimovic in difesa. Era il difensore più completo, sapeva fare tutto. Poi siamo andati insieme anche a Parigi, e abbiamo vinto insieme. E’ un difensore top”.
Sul ritorno al Milan e su Leao
“Io mi ricordavo il vecchio Milan che è diverso da quello attuale. Per arrivare in alto servono tanti sacrifici. Leao? tutti abbiamo un carattere diverso. Lui è giovane, sta maturando, può crescere ancora tanto per il talento che ha. Non riuscivo a stimolarlo: se lui non si aiuta da solo nessuno può aiutarlo. Prima di questa stagione è cambiato totalmente, ha capito da solo cosa fare”.
Sullo scudetto
“Chi vince? Vediamo. Il campionato quest’anno è interessante. Lo scudetto si decide a febbraio e marzo, non adesso”