Pare che l’obiettivo principale per la difesa del Milan sia Gleison Bremer, brasiliano in forza al Torino. Scopriamo la sua storia e le sue caratteristiche
La tegola Kjaer costringerà il Milan ad intervenire sul mercato di gennaio. Il danese, come ormai risaputo, starà fuori per circa sei mesi. È chiaro che per continuare una stagione ad alti livelli è necessaria una difesa solida e certamente numerosa.
A Stefano Pioli sarà necessario un quarto attaccante di ruolo capace di emulare in quantità e qualità Simon Kjaer. Dopo l’infortunio del danese, diversi nomi hanno cominciato a gravitare in orbita rossonera. Ma se c’è un profilo che piace più di tutti è quello di Gleison Bremer.
Il brasiliano vedrà scadere il suo contratto col Torino nel 2023, motivo per cui Maldini e Massara potrebbero tentare il colpaccio a gennaio ad un prezzo moderato. Gleison è ormai un punto saldo della squadra d Ivan Juric, per questo non sarà così semplice scipparlo al club torinese.
Il giocatore sembra però già pronto al salto di qualità. Considerato uno degli astri nascenti del panorama nazionale ed internazionale, non vede l’ora di approdare in un club di alto livello e mettersi in gioco. Oltre al Milan, l’Inter è parecchio interessata a lui. Forse a gennaio sarà derby anche sul fronte mercato.
Ma prima di pensare alle possibili trattative, scopriamo insieme chi è Gleison Bremer e se può essere davvero adatto al Milan di Pioli.
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Gleison Bremer: storia, ruolo e caratteristiche
Classe 1997, Gleison Bremer Silva Nascimento nasce ad Itapitanga, piccola località dello stato di Bahia, in Brasile. Anche il padre gioca a calcio, e molto presto lo addestra a saper giostrare bene il pallone. Contemporaneamente, Gleison svolge qualche lavoretto nella fattoria familiare, ma ben presto, grazie alle sue grandi doti tecniche, arriva a San Paolo.
Precisamente nella cittadina di Porto Feliz, Bremer comincia il suo percorso nelle giovanili del club locale, il Desportivo Brasil. Inizia a mettersi in mostra e le convincenti prestazioni nella formazione Under 19 gli valgono la chiamata illustre del Tricolor, nel gennaio 2016. Arriva lì soltanto in prestito, ma affacciarsi dalle parti del Morumbi è qualcosa di eccezionale per chi desidera fare il calciatore in Brasile.
Torna al Desportivo nel dicembre dello stesso anno, ma passa poco e nel gennaio 2017 arriva per lui la chiamata nel calcio dei Grandi. Per 380.000 real, Bremer si trasferisce all’Atletico Mineiro, sempre nelle giovanili. Ma gli bastano pochi mesi per approdare in prima squadra.
Da lì le sue prestazioni sono un crescendo costante. Gli scout europei lo notano in fretta. Prima la Roma, con Monchi, ed infine il Torino che in poco tempo riesce a portarlo in Italia. Circa 6 milioni di euro la cifra sborsata dai granata per Bremer, che in soli 3 anni ha triplicato il suo valore di mercato.
Oggi, Gleison è un assoluto titolare della formazione di Juric, ma in realtà lo era già nelle scorse stagioni. La critica sportiva è pronta a scommettere che si tratta di un calciatore destinato a diventare uno tra i migliori al mondo.
Bremer, un fenomeno nel gioco aereo
Gleison Bremer è un difensore centrale con delle spiccate qualità fisiche. Alto 1,88 cm ha un fisico molto prestante e prorompente. Una delle sue migliori abilità è certamente la bravura nel gioco aereo: ottimo colpitore di testa, sa essere molto pericoloso in area durante i calci piazzati.
Ha sempre dichiarato di ispirarsi all’ex difensore brasiliano Lucio, ma di Bremer stupisce soprattutto il buon senso della posizione. Infatti, è molto bravo nella lettura tattica dei movimenti avversari che spesso gli garantisce di leggere in anticipo il pericolo. Può essere considerato un centrale di grande duttilità e velocità. È molto abile in marcatura e l’unica sua pecca si riscontra forse nella costruzione del gioco.
Nonostante sia un difensore, Bremer possiede un altro pregio molto importante: è un ottimo rigorista. Insomma, le sue ottime doti non possono che confermare quanto di buono si dice di lui. Per caratteristiche, potrebbe certamente fare al caso del Milan, ma c’è l’ostacolo granata da superare!