Oltre alla Juventus, altre cinque società di Serie A coinvolte nell’inchiesta sulle presunte plusvalenze fittizie a bilancio.
In Italia sono finalmente diventate oggetti di indagini accurate alcune operazioni di calciomercato che in questi anni sono state messe a bilancio con valutazioni sicuramente discutibili. È il caso delle note plusvalenze “gonfiate”.
Abbiamo assistito ad alcuni affari con prezzi dei cartellini che hanno non poco sorpreso. Giocatori semi-sconosciuti valutati diversi milioni di euro e scambiati tra club che ne hanno beneficiato per cercare di tenere in equilibrio i conti. Alcuni trasferimenti hanno riguardato anche nomi importanti e ci sono delle indagini in corso che devono appurare se sia tutto regolare oppure no.
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Nella lente di ingrandimento sono finite le ultime tre stagioni. La Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta “Prisma” ha messo nel mirino diverse operazioni di calciomercato effettuate dalla Juventus e che hanno permesso al club di mettere a bilancio plusvalenze notevoli. La Guardia di Finanza è stata presso le sedi bianconeri per acquisire documentazioni. Sono indagati Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e altri tre tra dirigenti ed ex.
Cosa rischia la Juventus? Il Corriere della Sport spiega che c’è un doppio binario da seguire:
Lo stesso CorSport fa comunque presente che in Serie A non c’è solamente la Juventus coinvolta nell’inchiesta sulle plusvalenze sospette. Anche Napoli, Roma, Atalanta, Genoa e Sampdoria sono nel mirino. La Covisoc, organismo di controllo sulle società di calcio, ha segnalato alla Procura della FIGC vari affari di mercato degli ultimi anni.