Junior Messias già diversi anni fa era stato notato da Paolo Maldini, quando ancora militava nelle serie dilettantistiche italiane.
Ormai tutti parlano di straordinaria favola per segnalare ciò che sta realizzando Junior Messias. Il ragazzo venuto dal nulla che diventa decisivo in Champions League con la maglia del Milan.
Una storia di sacrifici, di difficoltà nella quale l’ha spuntata il talento e la voglia di giocare a pallone ad altissimi livelli. Il 30enne Junior ce l’ha fatta con merito, passando per i tornei UISP amatoriali, per le serie dilettantistiche e anche per alcune rinunce dolorose.
Uno dei personaggi determinanti per il suo salto di qualità è stato certamente Paolo Maldini, che ha scelto di puntare sul brasiliano a fine agosto scorso. Al Milan serviva un trequartista per completare la rosa, Messias era un’occasione d’oro e il direttore dell’area tecnica l’ha colta subito.
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Un po’ tutti in realtà erano già consapevoli delle qualità di Messias nei mesi scorsi, dopo l’ottimo debutto in Serie A con la maglia del Crotone. Una stagione positiva per il classe ’91 che aveva cominciato a far parlare di sé.
Ma oggi la Gazzetta dello Sport svela un retroscena, giunto dal racconto di Marcello Bonetto, suo primo procuratore in Italia. Fu lui, assieme al tecnico Ezio Rossi, a spingere Messias verso la carriera professionistica, ripartendo proprio dalla D.
Cinque anni fa Paolo Maldini andò a vedere suo figlio maggiore Christian dal vivo nel match tra Pro Sesto e Chieri. In campo c’era anche questo talento brasiliano di cui si cominciava a parlare bene. Bonetto a fine partita chiese un parere a Maldini proprio su Messias.
Il messaggio di risposta di Paolo fu tutto un programma: “Mi sembra molto forte, sicuramente il più talentuoso in campo, in Serie D è sprecato“. Chissà se l’attuale dirigente del Milan ricordò questa sua prima impressione quando scelse di puntare su Messias come rinforzo offensivo per la squadra rossonera.