La lunga intervista dello svedese rilasciata al giornale inglese The Guardian. Si parla di Milan e di quello che ancora può dare in rossonero
Non si smentisce mai Zlatan Ibrahimovic, nemmeno quando le sue parole sono di amore verso la squadra a cui lui è legato di più, il Milan.
Con la solita “simpatica arroganza” l’attaccante rossonero ha parlato a lungo con il giornalista Donalc McRae del “The Guardian”. Diversi i temi affrontati: in particolar modo si è parlato della squadra di Stefano Pioli, di quelli che possono essere gli obiettivi (personali e collettivi), della dinastia Maldini ma anche di Nazionale e Premier League.
“Essere me non è assolutamente facile” – esordisce Ibra – “Ogni giorno mi sveglio pieno zeppo di dolori. Ma non mi importa: vado avanti. Ciò che mi permette di continuare a giocare è l’adrenalina. Non fa niente se ho sempre dolori, finché ci sarà l’adrenalina continuerò. Non si tratta di soldi, di fama, di contratti milionari. E’ la passione quella che mi spinge ad andare avanti. Sono fiero di appartenere alla vecchia generazione”.
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Ibrahimovic orgoglioso di questo Milan: “C’è stato cambio di mentalità”
Continua così la lunga chiacchierata di Zlatan: “Fa strano pensare che il Milan sia la squadra più giovane in Champions anche se ci sono io. Faccio sempre l’esempio di Benjamin Button, mi sento più giovane qui. I ragazzi mi rendono orgoglioso, ho visto in loro un netto cambio di mentalità. Questa cosa mi rende felice e mi spinge a continuare. Devo farlo per dar loro l’esempio: se vedono me correre, sono obbligati a farlo anche tutti gli altri”.
Ad Ibra convince soprattutto il progetto rossonero. Vediamo anche che ne pensa della dinastia Maldini, lui che ha giocato contro Paolo e adesso assieme a Daniel: “Quando sono stato qui dieci anni fa eravamo pieni di fuoriclasse. Ora è diverso ed io preferisco così. Troppo facile fare bene quando hai delle superstar. E’ stranissimo aver giocato con Maldini padre e figlio. A Daniel dico sempre di avere pazienza, ha delle ottime qualità. Se Daniel avrà un figlio sarà difficile poter giocare anche con lui: già ora è un miracolo!”.
Premier League, Lebron James, famiglia, futuro. Zlatan chiude così: “Sono molto legato al Manchester United, ma devo ammettere che la Premier è un campionato un po’ sopravvalutato dal punto di vista tecnico. Lebron? Dobbiamo rimanere in ambito sportivo e non entrare nella politica. Non lo giudico, ma qualsiasi cosa faccia con i razzisti è giusta. E’ difficile quando mi chiamano ‘zingaro di m***a’, ma vado avanti. La mia famiglia è sempre con me, anche se ora sono in Svezia. Per il futuro dico solo ‘carpe diem’. Voglio concentrami sul presente”.