Arrivano le prime critiche alle scelte di formazione di Stefano Pioli, in particolare per un turnover che a Firenze non ha funzionato.
Uno dei migliori pregi del Milan stagione 2021-2022, almeno nelle scorse settimane, era l’ampiezza della rosa a disposizione del tecnico Stefano Pioli.
Il mercato estivo aveva concesso al mister di disporre di una squadra più completa, con diverse scelte importanti in ogni reparto. Ma questa tranquillità è stata subito minata dalle solite difficoltà stagionali, in particolare dai numerosi infortuni a cui il Milan incappa regolarmente.
Basti pensare che per Fiorentina-Milan di sabato scorso, Pioli ha dovuto fare a meno di 6 calciatori più di un Alessio Romagnoli non ancora in condizione e dunque lasciato volutamente in panchina. In questo modo anche l’idea di turnover diventa complicata.
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Il problema che balza agli occhi, sottolineato oggi anche dalla Gazzetta dello Sport, è che vi sia una differenza ancora sostanziale tra titolari e riserve. Ovvero, coloro che sono chiamati a sostituire in emergenza i compagni più quotati, non sempre riescono a brillare.
A Firenze la situazione è stata emblematica. Ciprian Tatarusanu, pur reduce dal rigore parato a Lautaro nel derby, si è incartato regalando ai viola il gol dell’1-0. Un errore può succedere a chiunque, ma tornano inquietanti gli spettri sulla sua continuità di prestazione.
Pioli ha gettato nella mischia elementi come Matteo Gabbia o Pierre Kalulu per le defezioni difensive. Se il francese tutto sommato riesce sempre a cavarsela, il giovane centrale è stato disastroso, riuscendo a far rimpiangere Tomori e Romagnoli nel giro di pochi minuti.
Ed ancora, delle risorse come i vari Florenzi, Ballo-Touré, Messias e lo stesso Giroud. Finora hanno dato troppo poco rispetto ai titolari, si sono visti in affanno e senza mordente, come ancora lontani dalle idee tattiche del Milan. Con questi chiari di luna per mister Pioli diventa complicato fare turnover e ruotare le scelte, nonostante alcuni titolari abbiano bisogno di tirare il fiato.