I quotidiani sportivi apprezzano la prestazione dell’arbitro Guida in Fiorentina-Milan, ma c’è un episodio ancora molto dubbio.
Certamente non si può dire che la partita tra Fiorentina e Milan di ieri sia stata indirizzata dall’arbitraggio, visto che sono stati gli errori difensivi e le perle degli attaccanti a decretare il 4-3 finale.
Ma in alcuni episodi al limite sorgono ancora dubbi, in particolare per le valutazioni fredde e distaccate del signor Marco Guida. Il fischietto di Torre Annunziata ha sorvolato su alcune situazioni dubbi che fanno discutere.
La moviola dei vari quotidiani sportivi, in particolare di Gazzetta e Corriere dello Sport, ha promosso la direzione di Guida. Si parla di un piglio deciso, senza grosse interruzioni e di gestione regolare negli episodi più controversi.
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Effettivamente Guida ha azzeccato il metro di direzione generale, lasciando molto correre sui contrasti in mezzo al campo e non tirando fuori cartellini gratuiti. Una scelta che ha permesso allo spettacolo di beneficiarne.
Manca però freddezza e decisione sugli episodi. In particolare nel secondo tempo, quando in area della Fiorentina è avvenuto un contatto a dir poco dubbio: al 18′ minuto il rossonero Rafael Leao punta il fondo e si incrocia con la corsa del terzino viola Odriozola. Lo spagnolo sembra frapporsi irregolarmente, ma il signor Guida lascia correre.
Vane le proteste di Leao e del Milan, in attesa di un check dal VAR che sarà silente e senza correzioni. Un contatto che poteva essere giudicato in modo più accurato e che di certo non ha fatto felici Pioli e compagnia. Situazione simile capitata anche in area milanista sul contatto Saponara-Messias, ma il replay in quel caso ha evidenziato l’incrocio di gambe cercato dal calciatore viola.
Una svista che stranamente non viene sottolineata dai giornali nazionali. Soprattutto nel giorno in cui l’arbitro Di Bello in Lazio-Juventus è stato corretto dal VAR per concedere un rigore solare su Morata. Evidentemente le disparità di giudizio e le interpretazioni arbitrali restano una grossa pecca del nostro calcio.