Italia, problema attacco: altro che Balotelli e Joao Pedro, la soluzione è in casa Milan

Mancini ha un problema evidente per la Nazionale: l’attaccante. Fra Balotelli e Joao Pedro, ecco quali sono le opzioni migliori per il presente e il futuro

L’Italia non è riuscita ad accedere direttamente al Mondiale 2022 e dovrà affrontare i Playoff in Primavera. Uno step difficile per la squadra di Roberto Mancini, fresca campione d’Europa ma incapace di battere la Svizzera e l’Irlanda del Nord.

Mancini
Roberto Mancini (©LaPresse)

In queste partite sono stati fatti vari errori, ma il problema di fondo è lo stesso che abbiamo avuto anche all’Europeo, poi risolto dalla forza del collettivo – mancata invece in queste ultime partite: l’attaccante. Ciro Immobile, bomber di altissimo profilo e Scarpa d’Oro, indisponibile per infortunio in questi match, non è riuscito ad inserirsi nel contesto tecnico-tattico del commissario tecnico. Si tratta del nostro miglior centravanti ma le difficoltà di adattamento sono evidenti, la speranza è che lavorando con Sarri possa migliorare. Ma nel frattempo c’è bisogno di una soluzione per risolvere il problema attacco e nelle ultime ore sono spuntate fuori due opzioni.

La prima, lanciata sui social, è il ritorno di Mario Balotelli. Attualmente in Turchia, l’anno scorso ha fallito l’ennesima occasione, in Serie B, col Monza. Si può considerare da anni ormai un ex calciatore e non è sicuramente il profilo di cui questa squadra ha bisogno. Il suo rapporto con Mancini è molto stretto, l’attuale ct è una sorta di padre calcistico per Mario, ma siamo abbastanza convinti che l’allenatore non prenderà in considerazione questa ipotesi. L’altra, un po’ più credibile, è Joao Pedro: l’attaccante del Cagliari ha la cittadinanza italiana (è sposato con Alessandra, siciliana) e quindi è già convocabile. Un buon calciatore, non un campione. L’idea è partita da Capozucca, direttore sportivo sardo. Vedremo. Ma noi preferiamo pensare alle due opzioni che, se supportate con una buona dose di fiducia, possono davvero risolvere questo problema.


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In altri paesi, piuttosto che tirar fuori nomi a caso, si proverebbe a risolvere il problema in un solo modo: valorizzare i talenti che vengono fuori dai settori giovanili dei club. E l’Italia può contare in questo momento su almeno quattro profili che, da qui a qualche anno, potrebbero tornare molto utili alla Nazionale. Uno di questi è di proprietà del Milan, lo scorso anno Pioli lo ha tenuto come vice Ibrahimovic per sei mesi per poi, insieme alla società, decidere di mandarlo in prestito alla Cremonese; invece adesso è in prestito alla Spal e sta facendo cose molto importanti. L’avrete già capito ma stiamo parlando di Lorenzo Colombo, un attaccante che sembra promettere davvero molto bene. Ha bisogno di giocare, di sbagliare e di crescere. Speriamo possa farlo in Serie A il prima possibile.

Anche l’altro nome, anche lui sulla bocca di tutti ormai, è in Serie B: si chiama Lorenzo Lucca ed è uno dei migliori marcatori del campionato cadetto con il Pisa – meglio di lui solo Coda e Dionisi. A meno di colpi di scena, l’anno prossimo disputerà la Serie A ma secondo noi già ad oggi rappresenta un’alternativa validissima per il ruolo di centravanti della Nazionale. Non può di certo fare peggio di Belotti, un giocatore in grandissima difficoltà. Gli altri due nomi sono già nel giro della Nazionale: Raspadori e Scamacca, entrambi del Sassuolo. Ci si aspettava qualcosa in più ma anche loro hanno la necessità di sentire più fiducia.

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