Simon Kjaer e compagni sono già qualificati ai Mondiali, al termine di un girone di qualificazione disputato alla grandissima.
Una qualificazione a Qatar 2022 meritatissima. Un girone disputato senza fronzoli e quasi privo di battute d’arresto. Senza dubbio, la grande conferma di questa fase nel calcio internazionale europeo si chiama Danimarca.
La Nazionale scandinava, già semifinalista ad EURO 2020, non si è lasciata sfuggire la possibilità di volare a giocare il Mondiale tra circa un anno. Un percorso di continuità quello dei danesi, che hanno dimostrato negli ultimi mesi di essere una delle nazionali più brillanti e belle da vedere.
E pensare che molto è passato dall’incubo sfiorato, da quella notte a Copenaghen in cui Christian Eriksen, una delle stelle della Danimarca, ha rischiato seriamente la vita per arresto cardiaco sul campo. Ma l’episodio ha come fatto scattare una scintilla, divenuto il seme della rinascita danese.
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I numeri del gruppo F di qualificazione mondiale sono incredibili. La Danimarca ha dominato il suo girone chiudendo al primo posto, a quota 27 punti. Frenata solo ieri dalla verve della Scozia che ha interrotto una serie di nove successi consecutivi per la squadra nordica.
Lo 0-2 di ieri a Glasgow non intacca affatto il cammino di Simon Kjaer e compagni. Proprio il difensore del Milan, capitano della sua nazionale, è il leader e portabandiera di un movimento che unisce innovazione ed esperienza. Una squadra, quella del c.t. Kasper Hjulmand, che si fida dei giovani talenti senza tralasciare la maturità dei veterani.
Statistiche che parlano chiaro. 30 gol fatti (quarto miglior attacco d’Europa) e solo 3 subiti. Per una squadra che non è solo calcio nordico vecchia maniera e fisicità, ma anche qualità e tatticismi moderni. Sa passare dalla difesa a tre a quella a quattro con naturalezza, può giocare con un tridente pesante o persino senza punte di ruolo.
La Danimarca è la modernità, guidata dalla solidità di un Kjaer che dalle parti di San Siro non è certo sconosciuto. Ed al Mondiale in Qatar si presenterà come più di una outsider, bensì una certezza del calcio internazionale. E c’è chi già prepara i paragoni con la nazionale campione d’Europa nel 1992.