Il doppio ex di Milan e Inter Clarence Seedorf ha parlato del derby di oggi e delle ambizioni della squadra rossonera.
Tanti i calciatori che nella loro carriera hanno vestito entrambe le maglie delle squadre milanesi. Tra questi sicuramente un grande campione come Clarence Seedorf non poteva passare inosservato.
L’ex centrocampista olandese ha legato il suo destino a Inter prima e Milan poi, anche se le migliori soddisfazioni in carriera le ha avute ovviamente con i colori rossoneri addosso.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Seedorf si è espresso così sul derby di oggi: “Il Milan impone il suo gioco e difende 15-20 metri più su. E’ un atteggiamento che dovrebbe adottare anche in Europa. All’Inter manca l’istinto killer, deve imparare a chiudere più in fretta le partite. Sette punti di distacco sono tanti, ma chi insegue ha sempre una motivazione in più per accorciare le distanze dalla vetta”.
L’olandese è sicuro che il Milan possa ambire allo Scudetto: “Non è favorito assoluto stasera, ma deve assolutamente ambire al titolo. Dalla sua ha anche storia, tradizione, una maglia pesante per chi l’affronta, San Siro. Sono insieme da anni, è il momento per puntare allo scudetto e competere in Champions, dove deve provarci fino alla fine”.
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Il parere di Seedorf: “In Champions serve più qualità”
Sui motivi dell’ultimo posto nel girone di Champions: “In Italia il Milan ha una leadership stabile e consolidata. Si vede la sua voglia di comandare il gioco, anche se può essere esasperata ancora di più. Di nuovo, dipende da dove scegli di difendere: è un messaggio che lanci anche all’avversario. Rispetto alla Champions cambia la qualità: se in Europa sbagli qualcosa dietro, ti colpiscono sicuro, in campionato magari no. Si deciderà tutto a marzo-aprile, fin lì il Milan può impegnarsi a rafforzare una mentalità vincente”.
Su Maldini dirigente: “Nessuno meglio di lui conosce il club e cosa manca per un prossimo step: è una fortuna per il Milan che ci sia. Ha portato solidità e chiarezza, adeguerà la sua strategia in base alle necessità ma identità, filosofia e ambizioni alla base non cambieranno”.
Su Ibrahimovic e Kessie: “Ibra si è sempre preso cura di sé. Al Milan in tanti hanno giocato così a lungo, Paolo, Cafu e Costacurta. Determinante è che intorno ci sia una struttura capace di esaltarne le qualità. Kessie ha il diritto di chiedere tutti i soldi che vuole, come il club ha il diritto di non accettare e mantenere la sua linea di equilibrio. Io credo che dovrebbe mettere al primo posto la carriera, poi cercare di ottenere il meglio anche da un punto di vista economico. Kessie ha fatto molto bene al Milan ma nel girone di Champions sono ultimi e non mi pare sia stato decisivo per vincere lo scudetto. Oggi ci sono pochi giocatori insostituibili. Credo che Kessie sia importante per il Milan e farebbe bene a valorizzare l’aspetto tecnico per la sua carriera prima dei soldi”.
Infine sul duello Tonali-Barella: “Più avanti il secondo al momento. E’ maturo, per diventare un giocatore di prima fascia a livello internazionale deve solo fare un ultimo passo: approcciare tutte le partite da protagonista, da leader riconosciuto. Quando avrà anche questa continuità sarà completo. Tonali vada avanti così, con questa ambizione: è nell’età in cui i più forti iniziano a fare la differenza. Se lo farà già ora potrà ambire a diventare un top”.